Sta girando su facebook un post che dice: “Ecco i nomi e gl
indirizzi mail dei parlamentari che hanno bloccato la riduzione dei loro
stipendi”. Il link riporta ai componenti della Commissione Affari
Costituzionali, senza per altro dire chi e come abbia votato. Altro non è che
un ulteriore passo dell’antipolitica.
Le generalizzazioni sono negazione della
democrazia. Ne abbiamo un esempio lampante nelle dichiarazioni di moltissimi
esponenti del partito in verde quando parlano di immigrati che sono “un cancro”
a prescindere da chi lavora, chi vive con la dignità che si è portato appresso,
e chi delinque.
Ne abbiamo avuto esempio devastante durante il periodo più buio
del ‘900 quando gli ebrei erano tutti da sopprimere in quanto ebrei, e potrei
proseguire.
Ferma restando la mia convinzione che la politica sia
(forse, meglio, debba tornare ad essere) la forma più alta di mediazione fra le
tensioni che si creano fra le componenti
della società, penso tuttavia che gli ultimi vent’anni abbiano prodotto veri e
proprio disastri nella sua etica stessa, nella società e nelle istituzioni.
Moltissimi uomini politici hanno utilizzato i loro mandati
in maniera impropria, dannosa per le istituzioni. Penso che un parlamentare
debba avere un compenso adeguato al ruolo, per esempio. E per “adeguato”
intendo anche elevato, fatto salvo un tetto da stabilirsi. Ritengo anche che
questo compenso debba essere guadagnato non solo per il voto
espresso dagli elettori, quanto piuttosto al lavoro svolto. Ad oggi un
parlamentare è eletto ed ha carta bianca, può tranquillamente rispondere solo a
sé stesso, senza mediazione alcuna con i suoi elettori. Difendere il lavoro del politico non significa affatto accettare passivamente privilegi che possono essere immorali
ed immondi.
Se un avvocato decide di dedicarsi alla politica, non deve avere la possibilità di frequentare quotidianamente i tribunali per difendere nessuno, neppure un presidente del consiglio. A parte il fatto che è un’anomalia tutta italiana avere un premier che deve difendersi da una serie di reati che metterebbe in ginocchio intere democrazie. Se il tipo si ritiene ingiustamente chiamato in causa si scelga i difensori fuori dal parlamento. Invece siamo all’assurdo che li fa eleggere proprio per esserne difeso nei tribunali di mezza Italia. La prima conseguenza è che il suo stipendio è pagato dagli italiani e che lui non ha possibilità alcuna di fare il parlamentare.
Se un avvocato decide di dedicarsi alla politica, non deve avere la possibilità di frequentare quotidianamente i tribunali per difendere nessuno, neppure un presidente del consiglio. A parte il fatto che è un’anomalia tutta italiana avere un premier che deve difendersi da una serie di reati che metterebbe in ginocchio intere democrazie. Se il tipo si ritiene ingiustamente chiamato in causa si scelga i difensori fuori dal parlamento. Invece siamo all’assurdo che li fa eleggere proprio per esserne difeso nei tribunali di mezza Italia. La prima conseguenza è che il suo stipendio è pagato dagli italiani e che lui non ha possibilità alcuna di fare il parlamentare.
Si potrebbe, per esempio, prevedere un gettone di presenza
ed eliminare ogni quota fissa. Sarebbe un bel segnale. Se un maestro elementare sta a casa perchè deve zappare l'orto, che gli succede? E si potrebbe addirittura prevedere di
scendere sotto l’azzeramento dell’eventuale positivo. Per fare un esempio si
potrebbe dare 10 per ogni presenza e togliere 15 per ogni assenza senza dovute
pezze giustificative. Se uno si fa eleggere per fregiarsi del titolo di
parlamentare e si occupa d'altro, deve pagare, se invece lavora per legiferare
deve essere pagato e anche bene. E
ancora, si potrebbe prevedere che dopo un determinato numero di assenze per
motivi non istituzionali, il parlamentare decada e ceda il posto al
primo dei non eletti. Se è malato e non può frequentare il
parlamento avrà modo di curarsi come gli conviene. Se è avvocato e non può
abbandonare le escort del suo difeso, potrà tornare serenamente a fare il suo
lavoro di avvocato senza ledere il Parlamento.
Occorre vigilare, vigilare e ancora vigilare perché
l’antipolitica non si appropri della società, anche se molta strada è già stata
fatta in questo senso. Per far questo, occorre anche una rinascita democratica
dei partiti, soprattutto quelli del centro sinistra che dovrebbero avere
un’etica riconoscibile e non confondibile con interessi particolari, troppe
volte si sono lasciati andare e non hanno denunciato. Sta alla politica
ricreare una democrazia dove un parlamentare venga scelto dagli elettori e non
dai segretari di partito. L’impressione
è che questa infamante legge elettorale, che forse mi impedirà ancora una volta
di votare, faccia comodo a moltissimi,
sia nel centro destra, che altrove.
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