Nespolo, Carla. -
Donna politica italiana (Novara 1943 - Roma 2020). Laureata in pedagogia,
insegnante, di famiglia partigiana e antifascista, ha ricoperto, sin da
giovane, incarichi istituzionali e politici. Dal 1970 al 1975 è stata
consigliere provinciale di Alessandria e dal 1975 al 1976 assessore
all’istruzione della Provincia di Alessandria. Prima parlamentare comunista
piemontese, è stata eletta per due legislature alla Camera dei Deputati e per
due legislature al Senato sempre nelle fila del PCI. È stata relatrice della
legge per la riforma della scuola secondaria superiore, membro della
Commissione di Vigilanza Rai e relatrice di numerose proposte di legge sui
diritti delle donne ed è stata protagonista di importanti battaglie ambientali.
Nel 2017 è stata eletta presidente dell’ANPI (Associazione nazionale partigiani
d’Italia), primo presidente donna e non partigiana, di cui dal 2011 è stata
vicepresidente.
Carla è morta nella notte del 4 ottobre 2020, quella sopra
è una sintetica biografia. Deputata, prima parlamentare orgogliosamente
Comunista del Piemonte, poi senatrice. E’ stata prima donna (non combattente) a
guidare l’ANPI nazionale dopo una lunga vicepresidenza, e dopo anni come presidente dell'ISRAL (Istituto Storico della Resistenza d Alessandria), uno dei principali archivi e centro studi esistente in Italia.
Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Carla prima come
senatrice, ma erano incontri saltuari, poi dopo la svolta di Occhetto alla
Bolognina, quando vennero celebrati i funerali del PCI. E questo secondo fu un
incontro che ci avvicinò molto. Io non avevo tessere di partito, lei era molto critica su quella svolta così
repentina che ebbe come primo effetto quello di trasformare le sezioni del PCI
presenti ovunque (“ogni chiesa una sezione” diceva Togliatti) in ufficetti di
periferia, molti dei quali chiusero definitivamente e rapidamente.
E quando ci incontrammo, a guidare Alessandria, dopo
moltissimi anni di sinistra (Sindaco socialista e vicesindaco Comunista da
sempre) era da poco arrivata la Lega Nord di Bossi, con le sembianze di una giovane sindaca,
Francesca Calvo, che, seguendo i dettami del suo capo, si prodigò a fare
ordinanze contro i bimbi degli immigrati e simili nefandezze. Dopo la
drammatica alluvione del ’94 inoltre, dopo la ricostruzione delle strade
distrutte, comparve in una via di Alessandria la prima “rosa delle Alpi”, il
famigerato simbolo della lega nord, fatto di porfido bianco.
In un clima di liquefazione della politica, in una città
governata saldamente dalla destra estrema, con la scomparsa dei partiti e il
carcere che si apriva per molti esponenti del PSI che avevano preso mazzette in
ogni dove, Carla fondò ad Alessandria l’associazione “Critica Marxista” per
contribuire ad una rinascita, sia pur lenta, del dibattito. Al’interno di
questa facemmo lavoro dal basso, promuovendo presentazioni di libri, interventi
sul territorio che si andava leghistizzando piano piano e dove i repressi
istinti razzisti si andavano sdoganando. In quel periodo consolidammo una
frequentazione che durò fino alla fine. Il Natale scorso, ad Alessandria, ci
trovammo per un aperitivo, lei era reduce dal terzo ciclo di chemio, stanca, ma
sorridente, ironica ed autoironica. Mi chiese il mio libro ultimo, ovviamente l’avevo
portato per lei, parlammo del Salento, mi promise una visita all’ANPI di Lecce,
purtroppo non abbiamo potuto riceverla, il destino è andato da altre parti.
L’immagine che ho di lei è di una donna severamente ferma
nei suoi principi, ma con una delicatezza ed una dolcezza sempre presenti,
sorridente sempre, anche nell’ultimo periodo quando ci si sentiva, raramente.
Con un percorso di vita faticoso, in maggioranza nel Comune e in Provincia di
Alessandria, ma all’opposizione come parlamentare, ed era, la sua, un’opposizione
seria, informata, dura.
Insomma, una compagna di viaggio che ci mancherà molto, a
noi tutti.
Buon viaggio Carla.
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