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Ph. Mario robotti |
L'assenza rallenta le informazioni, tutto è
lontano, troppo a volte.
Ma esiste un “cortile” dove si rincorrono come bimbi i
ricordi che ti porti dentro e che sono stati momenti importanti per te e per la
tua crescita. Sorrisi e risate, risse e incazzature, viaggi in collina o per
strade sterrate.
Così arriva improvvisa, attraverso un post su Facebook, la
notizia che non ti aspetti, perché il tempo si era fermato a quei momenti e a
quei ricordi.
Un post che dice dei suoi tulipani nati e che, chissà “se li
potrà vedere da dove si trova”.
Così, per caso, cullato dalla forzata reclusione in casa, il
cuore si stringe e i ricordi affollano la testa. Quelle domeniche passate all’Orba
facendo bagni nel torrente e mangiando panini e insalate. Quelle sere d’estate
passate a parlare di mille cose, a ridere e scherzare. La vita intanto era
infinita e noi non saremmo invecchiati mai. E giri su fiat 500 blu o 126 di
terza mano. E quei fidanzamenti infiniti che diventavano matrimoni, poi la
figlia, poi il lavoro. Quelle coppie che erano due singoli ma un unicum
indivisibile. Solo la vecchia signora ha potuto osare.
Così, leggendo di tulipani, arriva una strana “saudade”, la nostalgia dei momenti belli, e
arrivano i mille quesiti irrisolvibili. Così ti trovi a provare ammirazione e,
forse, un po’ di invidia per chi crede che ci sia un aldilà dove forse la
serenità ritorna. L’oltre, l’aldilà, è forse la più straordinaria invenzione
delle religioni, una meraviglia. Il solo modo di sconfiggere la morte.
Però occorre avere fede. E la fede è, per sua
definizione, cieca. Una scommessa al buio. Un tempo mi definivo prudentemente
agnostico, in fondo sapevo di non sapere. Con l'invecchiamento, però, più si è
insinuato il dubbio, l'agnosticismo è diventato ateismo.
Quindi non ho
speranza alcuna di rivedere o reincontrare. Quindi la morte è ancora più
definitiva e buia.
Per questo è doloroso apprenderne, per questo ritornano
ricordi che pensavi seppelliti chissà dove e chissà da quando. Macchè, erano lì
ad aspettare, come la risata di Mariangela che se ne fregava degli scacchi e della
maratona, ma si lasciava coinvolgere sorridendo a organizzare tornei di scacchi
e una maratona.
Sono belli veramente i tulipani di Mariangela. E sono belli i
ricordi, anche se velati di saudade e un po’ di tristezza.
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