Commenti

Non pubblicheremo commenti anonimi.

venerdì 3 aprile 2020

I tulipani di Mariangela

Ph. Mario robotti 



L'assenza rallenta le informazioni, tutto è lontano, troppo a volte. 
Ma esiste un “cortile” dove si rincorrono come bimbi i ricordi che ti porti dentro e che sono stati momenti importanti per te e per la tua crescita. Sorrisi e risate, risse e incazzature, viaggi in collina o per strade sterrate.
Così arriva improvvisa, attraverso un post su Facebook, la notizia che non ti aspetti, perché il tempo si era fermato a quei momenti e a quei ricordi. 
Un post che dice dei suoi tulipani nati e che, chissà “se li potrà vedere da dove si trova”.
Così, per caso, cullato dalla forzata reclusione in casa, il cuore si stringe e i ricordi affollano la testa. Quelle domeniche passate all’Orba facendo bagni nel torrente e mangiando panini e insalate. Quelle sere d’estate passate a parlare di mille cose, a ridere e scherzare. La vita intanto era infinita e noi non saremmo invecchiati mai. E giri su fiat 500 blu o 126 di terza mano. E quei fidanzamenti infiniti che diventavano matrimoni, poi la figlia, poi il lavoro. Quelle coppie che erano due singoli ma un unicum indivisibile. Solo la vecchia signora ha potuto osare.
Così, leggendo di tulipani, arriva una strana  “saudade”, la nostalgia dei momenti belli, e arrivano i mille quesiti irrisolvibili. Così ti trovi a provare ammirazione e, forse, un po’ di invidia per chi crede che ci sia un aldilà dove forse la serenità ritorna. L’oltre, l’aldilà, è forse la più straordinaria invenzione delle religioni, una meraviglia. Il solo modo di sconfiggere la morte.
Però occorre avere fede. E la fede è, per sua definizione, cieca. Una scommessa al buio. Un tempo mi definivo prudentemente agnostico, in fondo sapevo di non sapere. Con l'invecchiamento, però, più si è insinuato il dubbio,  l'agnosticismo è diventato ateismo.
Quindi non ho speranza alcuna di rivedere o reincontrare. Quindi la morte è ancora più definitiva e buia.
Per questo è doloroso apprenderne, per questo ritornano ricordi che pensavi seppelliti chissà dove e chissà da quando. Macchè, erano lì ad aspettare, come la risata di Mariangela  che se ne fregava degli scacchi e della maratona, ma si lasciava coinvolgere sorridendo a organizzare tornei di scacchi e una maratona.
Sono belli veramente i tulipani di Mariangela. E sono belli i ricordi, anche se velati di saudade e un po’ di tristezza.  

Nessun commento:

Posta un commento