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Prima o dopo parleremo di dialisi e simili amenità. Giusto
il tempo di rendermi conto di quanto è successo da febbraio a giugno, del perché
le gambe e i piedi somigliano a zamponi, del perché la stanchezza e la
debolezza. E del perché debbo prendere ogni giorno otto pillole. Pare poco ma
abituarsi al nuovo che incombe non sempre è facile ed agile, soprattutto se sei
legato a filo doppio ad una macchina che succhia e sputa il tuo sangue depurandolo
(assicurano i medici) delle impurità. Prima o dopo parleremo del contraccolpo
psicologico che si affronta senza che l’ASL provveda a darti appoggio
idoneo, le informazioni che ti arrivano sono tutte dettagliate da un punto di vista medico, ma molto
pratiche e con linguaggi che devi imparare a interpretare. Se prima di entrare in quel girone infernale ti occupavi di poesia hai difficoltà. E' vero che, in fondo, non sempre ti
interessa più di tanto sapere di arterie, vene, fistole e altre amenità. In
fondo sono i medici che debbono curarti. “Voi fate i medici, io faccio il
paziente”. Però poi diventi impaziente quando i tempi si dilatano senza che tu
capisca perché. E lo diventi ancora di più quando devi fare code di due ore per
un prelievo all’ASL, e se lo fai a pagamento in qualunque istituto
convenzionato è immediato.
Prima o dopo parleremo del disagio di un nucleo familiare
che si trova ad affrontare un impegno che implica tre mattinate la settimana
fuori casa, ogni seduta due buchi in vena. Sei buchi la settimana. Trecentododici
buchi l’anno.
Però oggi c’è il sole e non se ne parla. Domattina sarò là
ad ascoltare storie di aghi che mancano e a farmi bucare le vene. Oggi no, c’è
il sole là fuori, e a San Cataldo c’è un mare che chiama, avvolge, sconvolge.
Ci siamo stati ieri sera, per sentire la brezza arrivarci in faccia e ripagarci
delle prime afe estive.
Intanto scopriamo un’Italia inedita, strana, a tratti
sconvolgente. “Fa bene Salvini a tenerli in mare”. Si, parlano di esseri umani
trattati come ostaggi dal governo italiano. Però i più anziani dovrebbero
ricordare, se negli anni ’80 del secolo scorso ci avessero detto che un
partito xenofobo e ragazzini complici suoi avrebbero governato l’Italia,
probabilmente avremmo sorriso. Invece è successo! Va bene, i partiti che hanno
governato negli ultimi 15 anni hanno fatto di tutto perché ciò succedesse, non
si sono risparmiati proprio, però gli italiani elettori sono diventati un
popolo strano veramente. Meridionali, salentini, che votano un tizio milanese
che fino a pochi mesi fa diceva “forza Etna” “Terroni di merda” e cose simili.
Persone sedicenti di sinistra che girano la manopola e si convertono a votare
un comico che dal vaffanculo urlato nelle piazze passa con disinvoltura a
sostenere il partito xenofobo del milanese. E via a credere che il pericolo unico e vero
per l’Italia sia un barcone di immigrati.
Strano paese davvero l’Italia. Strana anche l’Europa però.
Il presidente francese dice che l’Italia è criminale perché tiene immigrati in
mare. La Francia, grande nazione un tempo, che ha sparato e tenuto in montagna
al gelo migliaia di immigrati, provocando ricoveri, malattie, miserie.
Però fuori c’è il sole che splende, e c’è caldo e tepore di
un’estate che sta arrivando, c’è profumo di tigli e rondini, a Lecce nel centro
storico le rondini sono stupende, tante. All'imbrunire e all'alba è uno
spettacolo emozionante.
Ne riparleremo, ne diremo, di rondini, dialisi e mare. E diremo
di pasta con le cozze e dei sorrisi tristi.
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