« Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo. » (Giuseppe Fava)
Giuseppe Fava, conosciuto come Pippo, è stato ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984. Usciva dalla redazione del giornale antimafia che fondò "I Siciliani" ed i suoi sicari erano lì ad aspettarlo. Aveva raccontato di mafia, di intrecci con la politica, di malaffare nella sua Catania. Era nato il 15 settembre 1925. Fu giornalista, scrittore, regista, autore di testi di teatro, conduttore radiofonico. ( fonte - wikipedia)
I suoi sicari lo attesero all’uscita della redazione del giornale che aveva fondato e dirigeva, “I Siciliani”: così, il 5 gennaio 1984 veniva assassinato dalla mafia Pippo Fava. Il suo coraggio, il suo rigore etico e professionale, la sua insopprimibile esigenza di raccontare la verità lo avevano portato a rivelare gli intrecci (fino ad allora bollati come fantasie) tra mafia, politica e affari nella sua città, Catania.
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