si chiamava Muhammed |
Genocidio
[ge-no-cì-dio] s.m. (pl. -di)
• Metodico sterminio
di un intero gruppo etnico o religioso
Siamo nel 2017, i liberatori e i
partigiani che misero fine alla seconda guerra mondiale e alle più ignobili
imprese del nazifascismo, ai campi di sterminio in Europa, e che a noi, in
Italia, regalarono la Carta
Costituzionale che è un unicum al mondo e che all’articolo tre recita:
Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico
e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione
di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.
E ancora l’Italia e l’Europa aderirono alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che inizia con queste
parole:
Articolo 1 - Tutti gli esseri umani nascono liberi ed
eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e
devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2 - Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e
tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione
alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di
opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di
ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre
stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del
paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o
sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi
limitazione di sovranità.
Ogni cittadino italiano ed europeo
ha il dovere ed il diritto di credere fermamente in questi trattati e nel loro
rispetto. Non si tratta di dichiarazioni di intenti, ma di veri e propri
impegni presi in nome di intere popolazioni in momenti in cui si usciva da conflitti
che avevano fatto scempio della dignità umana con le più ignobili modalità.
Oggi, dopo 69 anni dalla dichiarazione
universale, e a 72 dalla fine del secondo conflitto, con i partigiani che
credevano fermamente di non dover mai più fare i conti con lo sterminio di
intere popolazioni, con le guerre, con la fame, oggi a che punto siamo?
E’ sufficiente leggere le
cronache degli ultimi giorni:
“Un rapporto dell'organizzazione non
governativa Fortified Rights accusa il Myanmar di "genocidio" contro
i Rohingya e di abusi e stupri di militari locali ai danni delle donne di
questa minoranza musulmana. In questo documento pubblicato dall'ong assieme al
Memoriale dell'Olocausto degli Stati uniti, si spiega che "le forze di
sicurezza e i civili birmani hanno compiuto crimini contro l'umanità e hanno
condotto una campagna di pulizia etnica". (tgcom24)
E
scopri dai TG che nelle alte sfere non si parla mai di genocidio perché altrimenti
“la comunità internazionale sarebbe costretta ad intervenire” (sic)
Con
la scoperta che i migranti in Libia “vengono
venduti all’asta” (corriere)
Dopo
che il ministro (ex PCI, attualmente PD) Minniti, con la complicità della U.E.,
ha siglato con la Libia vergognosi trattati per rispedire indietro i migranti
sapendo benissimo che i diritti umani non venivano rispettati, tanto da
meritarsi un serio richiamo dell’ONU stessa :
“Dura condanna all’Ue dell’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani
Zeid Raad Al Hussein in tema di migranti: “La collaborazione con la Libia è
disumana, la sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla
coscienza umana, serve proteggerli da ulteriori atrocità”. (fanpage)
E
che di genocidio (un altro) si tratti, l’ha urlato forte il Sindaco di Palermo Leoluca
Orlando annunciando denucia contro l’Unione Europea per violazione dei
diritti umani. E prosegue dicendo:
“… Assume ancora più rilievo la Carta di
Palermo, che è quella Carta che mi consente di rispondere, a chi mi chiede
quanti sono i migranti nella nostra città, che non sono né 60 mila, né 70 mila,
né 80 mila. A Palermo non ci sono migranti, chi arriva a Palermo diventa
palermitano».
E potremmo proseguire parlando di minacce
atomiche (USA e Corea del Nord in primis) di guerre guerreggiate in troppe
parti del mondo, dell’Africa ridotta a deserto dei diritti umani in molte
parti. Potremmo dire delle stragi in nome di uno strano dio del terrore, dei
palestinesi senza terra e dello scempio del territorio in ogni parte, altro tipo
di genocidio, quello che vuole privare l’uomo del suo ambiente in nome del
guadagno tutto e subito per pochi a discapito della salute di molti.
Veramente
pensiamo che i sogni dei partigiani e dei liberatori nella seconda guerra
mondiale si siano infranti contro l’imbecillità e la viltà di un mondo che
consente a pochissimi ricchi e super ricchi di governare le scelte di miliardi
di persone, alle mafie di farsi impresa e creare PIL benedetto dal Minniti di
turno.
Ecco
alcuni temi di programma per le prossime elezioni. Vogliamo porci il problema
dei genocidi chiamandoli con il loro nome o proseguiremo a crearne altri rimandando
immigrati in Libia? Le voci del populismo più becero dicono “padroni a casa
nostra”senza tener conto che casa nostra è il paese, la città, la nazione, il
continente il globo che ci ospita. Lo urlano perché sono piccoli, miseri, lo
urlano perché sono amici di chi provoca i genocidi chiamandoli birichinate “basta
che siano a casa d’altri”. Lo urlano perché hanno il terrore di confrontarsi
con altre persone, e purtroppo, anche se pochi, saranno comunque in troppi a
votarli, perché è più comodo pensare che un immigrato ruba il posto di lavoro, invece
che ammettere che il lavoro è merce rara per tutti e qualcuno lucra giocando al
ribasso sui salari e sui diritti per tutti, non solo per gli immigrati.
Lo
fanno perché è ormai chiaro di come le guerre fra poveri sono il viatico per i
non poveri per proseguire ad arricchirsi sempre e sempre più, alle mafie per
governare sempre e sempre più. In tutto questo si insinua un malinteso cercar voti
a qualunque costo, così accade che un Minniti qualunque possa impunemente
chiamare democrazia (e di sinistra) una scelta antidemocratica (e di destra)
che prevede il mandare Persone nella mani dei loro aguzzini.
Non
erano queste l’Italia e l’Europa
ipotizzate e sperate da chi ci liberò dal fascismo, dal nazismo, dalla guerra.
E l'ONU chiede all'Italia un pò di dignità: Dichiarazione ONU.
E l'ONU chiede all'Italia un pò di dignità: Dichiarazione ONU.
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