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venerdì 3 marzo 2017

Panchine nel centro storico? Meglio le auto (Ass.Messuti)

Risultati immagini per immagini anziani che leggono su panchine
Ph: L'Arena.it

“25 panchine in tutto il centro storico di Lecce, otto delle quali fuori perimetro, nella piazzetta delle officine Cantelmo”, questa è la segnalazione dell’associazione consumatori ADOC. In effetti da tempo si lamenta la mancanza di punti di sosta nel centro storico che è fra i più belli al mondo. Il turista, se vuole rilassarsi un attimo, se vuole fermarsi agevolmente per ammirare architetture uniche, o il cittadino che chiede un luogo dove poter leggere il giornale o scambiare due chiacchiere con amici, non lo può fare perché, banalmente, mancano le panchine. A questo aggiungiamo la norma antibivacco del Comune di Lecce che vieta a chicchessia di sedersi sulle gradinate delle chiese e dei monumenti, tanto più vieta di mangiarsi un panino o bere un po’ d’acqua seduti, anche solo appoggiandosi ad un parapetto.
Alla denuncia di ADOC ha prontamente risposto l’assessore (a fine mandato) Messuti dicendo papale papale “ credo che il centro storico vada vissuto, passeggiato senza panchine… le panchine le vedo bene nei parchi…” il che significa fuori dal centro storico dove sono, è vero, essenziali, soprattutto se l’amministrazione pensasse anche alla socialità delle persone e magari si preoccupasse di far tagliare le foreste di erbacce.
Quando enunciato dall’assessore (a fine mandato) esterna invece una vera e propria filosofia dell’idea di città e di centro storico tipica degli ultimi vent'anni di amministrazione. Pochissimo si è fatto infatti  per calmierare il traffico nel centro storico. Pochissimo si è fatto per una viabilità dignitosa, per trasporti pubblici efficienti che rendano inutile l’utilizzo delle auto private, però si vuole caparbiamente impedire al residente e al turista di vivere la città in modo alternativo, lento come richiede la bellezza del barocco, dolce come dovrebbe essere. Anche nei migliori musei e gallerie d’arte è ormai comune potersi sedere per ammirare un quadro, una scultura o le opere esposte,  e per consentire una visione di insieme più calma, soft.
“A pensar male si fa peccato, però a volte si azzecca” diceva Giulio Andreotti, e così il bizzarro pensiero “vogliamo più auto parcheggiate, e i pedoni s’arrangino” si affaccia.

Eppure Lecce “deve essere passeggiata”, secondo la filosofia dell’assessore Messuti, con il valore aggiunto di fare lo slalom fra le auto parcheggiate in viuzze strette, soprattutto addossandosi alle antiche mura per non essere messi sotto dal SUV che passa a stento, perché bene sappiamo come le copiose nevicate, che arrivano con  frequenza ventennale e durano al massimo due ore, rendono indispensabili super auto.   

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