Ph: L'Arena.it |
“25 panchine in tutto
il centro storico di Lecce, otto delle quali fuori perimetro, nella piazzetta
delle officine Cantelmo”, questa è la segnalazione dell’associazione
consumatori ADOC. In effetti da tempo si lamenta la mancanza di punti di sosta nel centro storico che è fra i più belli al mondo. Il turista, se vuole
rilassarsi un attimo, se vuole fermarsi agevolmente per ammirare architetture
uniche, o il cittadino che chiede un luogo dove poter leggere il giornale o
scambiare due chiacchiere con amici, non lo può fare perché, banalmente,
mancano le panchine. A questo aggiungiamo la norma
antibivacco del Comune di Lecce che vieta a chicchessia di sedersi sulle
gradinate delle chiese e dei monumenti, tanto più vieta di mangiarsi un panino
o bere un po’ d’acqua seduti, anche solo appoggiandosi ad un parapetto.
Alla denuncia di ADOC ha prontamente risposto l’assessore (a
fine mandato) Messuti dicendo papale papale “ credo
che il centro storico vada vissuto, passeggiato senza panchine… le panchine le vedo bene nei
parchi…” il che significa fuori dal centro storico dove sono, è vero,
essenziali, soprattutto se l’amministrazione pensasse anche alla socialità
delle persone e magari si preoccupasse di far tagliare le foreste di erbacce.
Quando enunciato dall’assessore (a fine mandato) esterna invece una vera e
propria filosofia dell’idea di città e di centro storico tipica degli ultimi vent'anni di amministrazione. Pochissimo si è fatto infatti per calmierare il traffico nel centro storico. Pochissimo si è fatto per una
viabilità dignitosa, per trasporti pubblici efficienti che rendano inutile
l’utilizzo delle auto private, però si vuole caparbiamente impedire al
residente e al turista di vivere la città in modo alternativo, lento come
richiede la bellezza del barocco, dolce come dovrebbe essere. Anche nei
migliori musei e gallerie d’arte è ormai comune potersi sedere per ammirare un
quadro, una scultura o le opere esposte, e per consentire una visione di insieme più calma, soft.
“A pensar male si fa peccato, però a volte si azzecca”
diceva Giulio Andreotti, e così il bizzarro pensiero “vogliamo più auto parcheggiate, e
i pedoni s’arrangino” si affaccia.
Eppure Lecce “deve essere passeggiata”, secondo la filosofia
dell’assessore Messuti, con il valore aggiunto di fare lo slalom fra le auto
parcheggiate in viuzze strette, soprattutto addossandosi alle antiche mura per
non essere messi sotto dal SUV che passa a stento, perché bene sappiamo come le
copiose nevicate, che arrivano con frequenza ventennale e durano al massimo due
ore, rendono indispensabili super auto.
Nessun commento:
Posta un commento