Iniziato l’anno nuovo. A Istanbul un terrorista fa strage in
un night, dicono che i morto sono almeno 39. Mattarella fa il suo discorso di
fine anno parlando di Regeni, Solesin e DI Lorenzo, tre giovani vittime
italiane di vari terrorismi di stato e non. Poi dice che non si può votare
senza legge elettorale e che serve il lavoro soprattutto per i giovani. E dice
altro, come sempre un rosario di cose risapute. Aspettiamo una risposta
della politica che difficilmente arriverà. Grillo e Salvini fanno il loro
contro discorso di fine anno che non conosco, però possiamo immaginare il
tono.
La mezzanotte l’ho passata tentando di consolare il mio cane
che tremava come una foglia per i botti, nulla di particolare insomma, è un
anno che inizia specularmente identico agli altri. A Brindisi venti arrestati
(su 58) per associazione mafiosa vengono
rimessi in libertà perché il GIP ha scordato una motivazione per l’arresto.
Bah, ordinaria giustizia. Un amico commerciante mi dice che da oggi bisogna ricominciare
a pensare a pagamenti, aumenti e via dicendo.
Però i ragazzi sono belli, pensavo camminando con il cane di
prima mattina del primo gennaio 2017. Hanno gli occhi spalancati sul mondo,
hanno una speranza, mille speranze. Spero le mantengano a lungo, e spero che la
rabbia per le cose che non funzionano sia sempre presente, il mondo che gli
stiamo lasciando è il peggiore possibile.
E arrivano leggeri e pesanti i rimpianti per il tempo
perduto, per le occasioni mancate, per non aver saputo essere presenti quando
serviva. Arrivano leggeri e pesanti le mancanze e i ricordi di altri momenti.
Tutto questo in un inizio anno che sembra identico a tanto altri, con le
sconfitte e i ricordi di altri momenti, con la voglia di spaccare il mondo e la
consapevolezza dell’incapacità di farlo, semplicemente con la speranza che le
scuse vengano accettate.
Ma questi sono discorsi altri, diversi,
personali forse, troppo. Da fare alle persone giuste nei giusti momenti.
Trovare la forza di dirle le cose, urlarle. Trovarsi a guardare il mondo assieme, dal mare alle colline del Monferrato, in un abbraccio pieno di silenzi che
urlano. Chissà se è sufficiente dire “vi voglio bene”. Chissà.
Nessun commento:
Posta un commento