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sabato 2 aprile 2016

La Ministra Guidi, La Ministra Boschi, e il sindaco di Firenze

La notizia: la ministra Guidi si è dimessa. Era, come dice una sagace vignetta di ElleKappa, ministro allo sviluppo economico del suo fidanzato. La vicenda è nota, un’intercettazione l’ha pescata, secondo gli inquirenti, a farsi gli affari di famiglia al ministero.

Così riporta La Repubblica le intercettazioni.

"Dovremmo  riuscire a mettere dentro al Senato se... è d'accordo anche Mariaelena la... quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte... Rimetterlo dentro alla legge... con l'emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa... ehm... dall'altra parte si muove tutto!".



Il compagno le chiede se la cosa riguardasse i suoi amici e il ministro gli risponde: "Eh certo, capito? Per questo te l'ho detto".

Avuta la notizia Gemelli chiama subito il rappresentante della Total: "La chiamo per darle una buona notizia..ehm.. .si ricorda che tempo fa c'è stato casino..che avevano ritirato un emendamento...ragion per cui c'erano di nuovo problemi su Tempa Ross ... pare che oggi riescano ad inserirlo nuovamente al senato..ragion per cui..se passa...e pare che ci sia l'accordo con Boschi e compagni...(...) se passa quest'emendamento... che pare... siano d'accordo tutti...perché la boschi ha accettato di inserirlo... (...) è tutto sbloccato! (ride ndr)...volevo che lo sapesse in anticipo! (...) e quindi questa è una notizia...".


Dalle indagini fatte poi dagli agenti della squadra mobile della Polizia di Potenza che hanno svolto le indagini è emerso che l'emendamento era stato inserito nel maxiemendamento alla Legge di stabilità del 2015, modificato dal Senato il 20 dicembre, con il quale si dava il via al progetto Tempa Rossa.


Come si evince la Guidi ha chiamato in causa anche Mariaelena Boschi per fare riammettere un emendamento bocciato in commissione, roba da Mandrake. In seguito a queste pubblicazioni la ministra (diamo atto) si è dimessa pur rivendicando la sua estraneità ai lauti guadagni del fidanzato.

Per la cronaca il di lei fidanzato è indagato per la gestione dei rifiuti e per il petrolio in Basilicata. 

A seguire la dichiarazione stizzita di Renzi contro l’universo mondo dei suoi competitors interni: “se fate cadere la Boschi si va tutti a casa”.
Ora, può un primo ministro dire queste parole? Non ha detto “se la Boschi è colpevole deve dimettersi” no, l’ha difesa a spada tratta a prescindere da quello che diranno gli inquirenti. Da troppo tempo la politica, questa politica, ci ha abituati alle accuse ai giudici, da troppo tempo le colpe sono dei magistrati e degli inquirenti. C’è anche una questione di metodo, e di rispetto della Costituzione, “tutti a casa” cosa significa? Visto che la Carta Costituzionale è ancora viva e vegeta, avrebbe dovuto dire: “mi dimetterò dalla carica di Presidente del Consiglio e il Capo dello Stato deciderà in merito”. Questo disprezzo per le regole, iniziato da Silvio il breve è portato avanti con caparbia determinazione dal suo figlioccio non fa altro che indebolire il già esilissimo rapporto fra elettori ed eletti. Inoltre è da troppo tempo, decenni, che siamo governati da inquisiti, condannati, indagati, affaristi, figli di bancarottieri, puttanieri. In un paese in cui un primo ministro (mai eletto) vuole cambiare le regole del gioco, dove il Parlamento è anticostituzionale perché nominato con una legge invalidata dalla suprema corte, fino a quando si potrà sopravvivere in presenza di contraddizioni così macroscopiche?

Mi appello alla minoranza del Partito Democratico: per favore mandate a casa la Boschi, mandatela da papà suo, almeno ci togliamo dai maroni anche il sindaco di Firenze.  Però mica si può giocare a bowling con i governi, eppure basterebbe poco: avere ministri coscienti del loro ruolo, capaci, magari non indagati, magari dalla parte dei pensionati al minimo piuttosto che da quella delle banche del papà della Boschi. Magari con ministri e viceministresse che non spingono gli elettori a disertare il voto, cosa praticata già dal 50% degli italiani. Però a dire queste cose va a finire che ti prendano per utopista. Che mondo.....

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