Sulla strage di Parigi si è detto di tutto e di più,
moltissimi sui social network diventano improvvisamente esperti di ogni branca
dello scibile umano, esattamente come per la nazionale di calcio dove tutti
sanno quali giocatori erano meglio di altri, così molti sanno tutto di Islam, guerre di religione e via dicendo. Tuttavia quello che brilla è
l’utilizzo inopinato dell’informazione da parte di alcuni politici per far
passare messaggi che non sono solo inquietanti ma rasentano la vera istigazione
a delinquere o all’odio razziale.
E questi trovano buona sponda in alcune testate
giornalistiche (poche per fortuna) che fanno dell’informazione strumento di
istigazione vera e propria alla caccia all’uomo, alla generalizzazione, alla
xenofobia. Trovano terreno fertile in quella parte della società che ha bisogno
acritico di un nemico di prossimità individuato in altri tempi nei “terroni”
oggi negli immigrati. Gravissimo il fatto che alcuni uomini e donne politici e
direttori di giornali fomentino, anziché la voglia di ricercare, di capire, di
informarsi, un odio “a prescindere”. Mi è successo di essere in pizzeria, è
arrivato l’indiano che vendeva rose, al nostro diniego ha salutato e si è
ritirato senza nulla aggiungere, con un sorriso. Nel tavolo vicino tre uomini
lo hanno letteralmente assalito verbalmente accusandolo di portare via il
lavoro agli italiani, quasi uno di quei tre avesse velleità di andare la notte
a vendere due rose in qualche pizzeria. Inutile dire che la rosa l’abbiamo
acquistata noi. Non è stato solo un gesto di solidarietà, piuttosto di
disprezzo per gli altri.
Questo è spesso il fuoco sotto la cenere, e su questo fuoco
soffiano i Salvini, le Santanchè, i Belpietro, i Gasparri.
Abbiamo raccolto alcune perle di frasi lanciate su facebook
e su twitter.
Salvini e i suoi amichetti leghisti scrivono:
“#Prayforparis. Ma non bastano cortei e minuti di
silenzio. Terrorismo islamico va sradicato con la forza!
#Parigi”,
“buonisti = complici”,
“chi mi parla dell’islam moderato lo prendo a calci in
culo”,
“I libri di ORIANA FALLACI obbligatori in tutte le
scuole”, “Non è più il momento dell’ipocrisia, delle sfilate e dei minuti di
silenzio, questa è una guerra, serve un intervento militare internazionale
subito in Siria ed in Libia”.
Annotiamo l’uso della “forza” richiamato, l’utilizzo della
parola “buonisti” quasi fosse negativa. Siamo nel tempo in cui le parole
perdono la loro forza, vengono travisate. Ci hanno scippato anche la possibilità di essere accoglienti, di considerarci esseri umani fra altri esseri umani forzando la lingua italiana con il terrificante: “buonista”, mettono così in forse anche le parole del papa e della religione che dicono di voler difendere arrotolandosi nella loro melma.
Inoltre c’è un vero e proprio oltraggio e istigazione alla
xenofobia parlando di Islam. Esistono islamici moderati e non terroristi?
Sicuramente si e sicuramente i terroristi sono una minoranza residuale,
quand’anche ricchissima e violenta, tuttavia insinuare che l’Islam deve essere
combattuto a prescindere perchè gli islamici sono tutti così, equivale a dire che gli italiani sono tutti mafiosi.
Oppure l’inossidabile (nel senso che è fatta di moplen e non può ossidare, arrugginire)
Santanchè che scrive che l’Islam festeggia i nostri morti. Anche qui è chiamata
alle armi contro i non cattolici. Se la Santanchè e i suoi epigoni fossero islamici
sarebbero sicuramente dell’isis, vogliono sterminare tutti quelli che non sono
come loro, invece sono Deputati della Repubblica italiana, chiamati a cambiare
la nostra Costituzione.
Poi ci sono le note di colore, sempre parlando di stupro
della lingua italiana, Gasparri che posta su facebook la necessità di armare
tutti gli eserciti per “radere al suolo l’Isis” (sic), quasi Isis fosse una
città, una casa. (Post che ha poi corretto in corsa, qualcuno gli ha fatto notare la bestialità scritta, lui probabilmente non ha capito ma si è adeguato).
E terminiamo con l’ignominia del quotidiano Libero. Il suo
direttore Belpietro ha ricevuto denunce per istigazione all’odio razziale e
varie segnalazioni all’ordine dei giornalisti per quel titolo a tutta pagina:
“Bastardi islamici”. Altre denunce dovrebbe ricevere per un altro articolo che
mette assieme tutta la filosofia salviniana, unendo nell’odio razziale
meridione d’Italia e Islam: l'Islam
teme solo la mafia. Non è solo ignobile, è indegno che chi scrive queste
porcate faccia parte dell'ordine dei giornalisti.
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