Trovo una connessione veloce. Da giorni sono senza internet, senza TV e leggo poco i giornali. Poi passa (ahimè). Così, giusto per far vivere questo ammasso di parole del blog mi connetto e scrivo otto righe (forse 12).
Scirocco… incombe, cambia la fisionomia delle persone, si
boccheggia sotto la cappa d’umidità. Ma chi se ne frega, siamo in estate, e
l’estate, anche la più torrida, sia benvenuta. In estate vedi il mare che
brilla, e sul mare la vela rossa di Rocco che va… dove non sapremo mai, lui va.
Al bar tonnellate di caffè in ghiaccio
(con latte di mandorla ovviamente), i bimbi giocano e… che succede al mondo?
Non ho TV, non ho internet e in questi giorni non sto leggendo giornali. Toh,
che vita. Anche lo smartphone per fortuna è sufficientemente antico da non
consentirmi connessioni dignitose, giusto per eventuali mail, ma nessuno scrive
in questi giorni, e meno male.
Non male veramente. Al bar in piazzetta incontro Matteo che
sta aspettando che il meccanico gli consegni l’auto, parliamo un po’, si prende
un caffè. L’alga che fa ammalare, i bimbi che giocano, le meduse di Boero,
Marittima e Tricase Porto. La notte della Taranta incombe e arriverà presto
mettendo la parola fine all’estate. Insomma,
tutto nella norma, anche il ragazzino morto in discoteca. Tutto messo in conto
dall’economia dell’estate. Arrivano barconi, affondano barconi, crepano
immigrati… è l’estate ragazzo. E mentre cammino in salita penso che pochi,
forse nessuno, è più coglione di un razzista. Così, per pensare…
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