Il 10 luglio 1976 a Meda l'azienda ICMESA inquinò tutto il territorio circostante, soprattutto a Seveso. La dispersione nell'ambiente ti TCDD (diossina), una sostanza chimica molto tossica, inquinò praticamente tutta la Bassa Brianza.
Le prime avvisaglie per le persone colpite furono un odore acre e infiammazioni agli occhi. Non vi furono morti, ma circa 240 persone vennero colpite da cloracne , provocata dall'esposizione al cloro e ai suoi derivati, che crea lesioni e cisti sebacee. Quanto agli effetti sulla salute generale, essi sono ancora oggi oggetto di studi. I vegetali investiti dalla nube si disseccarono e morirono a causa dell'alto potere diserbante della diossina, mentre migliaia di animali contaminati dovettero essere abbattuti. La popolazione dei comuni colpiti venne però informata della gravità dell'evento solamente otto giorni dopo la fuoriuscita della nube. Nell'area più inquinata (Zona A), il terreno fu depositato in vasche. Uno studio pubblicato nel 2008 ha evidenziato come ancora a 33 anni di distanza dal disastro gli effetti, misurati su un campione statisticamente ampio di popolazione siano elevati. Nello studio, in sintesi, la probabilità di avere alterazioni neonatali ormonali conseguenti alla residenza in zona A delle madri è 6,6 volte maggiore che nel gruppo di controllo. Le alterazioni ormonali vertono sul TSH, la cui alterazione, largamente studiata in epidemiologia ambientale, è causa di difetti fisici ed intellettuali durante lo sviluppo. (Fonte: wikipedia)
Il musicista greco Vangelis, nel 1980, ricordò la tragedia con questo brano:
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