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venerdì 27 febbraio 2015

la Democrazia difficile e l'ISIS

Immagini devastanti proseguono ad arrivare dai "signori" dell'ISIS. Un europeo che ora ha un nome  e un volto, cresciuto  ed istruito in Inghilterra, che sgozza prigionieri è l'emblema di come questo conflitto sia globale, di come coinvolga persone di ogni terra ed ogni nazione. So che ci sono, anche se non conosco i numeri, cittadini italiani ed europei a combattere contro la civiltà. E sappiamo, ormai è conclamato, come la Democrazia non possa mai essere, al di là di quello che dicono vecchi rottami della politica, un bene esportabile, purtroppo non è neppure un bene che di possa insegnare e "imporre" alle coscienze. D'altra parte le contraddizioni sono talmente immense da rendere difficile parlarne. La Democrazia può prevedere la pena di morte? Può prevedere disuguaglianze fra cittadini così immense come quelle attuali fra poveri e ricchi? Può prevedere sanità e scuole di serie A e B? 
Ed è di ieri la notizia, accompagnata da immagini drammatiche, della distruzione di beni storici, artistici e culturali in nome per conto di un Dio che, quand'anche esistesse e dicesse quelle cose, sarebbe lui il vero grande criminale da abbattere. Statue assire di tremila anni fa distrutte da martelli pneumatici e mazze non sono e non potranno mai essere segno di diversa civiltà, ma solo di barbarie immensa, al pari delle vite troncate con un coltello, al pari delle vite distrutte da una bomba. Al pari delle vite tranciate da poliziotti in qualche carcere italiano. 
Leggo  notizie di agenzia:

Mosul: libri al rogo (ph. La Repubblica)
"...I jihadisti inoltre hanno saccheggiato la biblioteca principale di Mosul e hanno bruciato centomila libri e manoscritti. La direttrice dell’Unesco Irina Bokova ha parlato di “uno degli atti più devastanti di distruzione di collezioni di libri nella storia dell’umanità”. Nella biblioteca di Mosul erano custoditi libri, giornali, mappe e raccolte dal periodo ottomano"... (Bbc, Reuters)
Muad Kasabeah
Tutte le dittature, al momento ho davanti immagini dei   roghi di libri nella Germania nazista e nel Cile di Pinochet, hanno bruciato libri e cultura con la stessa facilità con cui i criminali dell'ISIS hanno bruciato vivo Muad Kasabeah, e tutti lo hanno fatto "in nome di Dio".
E proprio qui ed ora occorre far vedere la vera forza della Democrazia aiutando le popolazioni a liberarsi dalle loro dittature,  facendo della forza di mediazione l'arte vera della pace. Se qualcun altro immagina di "esportare democrazia" si renderà probabilmente complice di cambiare solo il nome alla morte e alla distruzione. Un tempo c'erano i talebani che distruggevano cultura e vite umane in Afghanistan e c'era il terribile Osama Bin Laden. Ora c'è ISIS.  Gli occidentali hanno portato missili "intelligenti" e armi vendute come merci. Quelli sparano con proiettili costruiti forse negli USA, forse proprio in Italia. Quelli utilizzano martelli pneumatici europei per distruggere monumenti. Se non si sanano queste contraddizioni, "perchè mai parlarci di pace?". Purtroppo, ahinoi, siamo governati da incapaci. Siamo passati dall'amico di Gheddafi e Putin a un governo in cui un ministro dice cose che vengono smentite subito dopo dal suo capo. Purtroppo l'Europa è un'entità solo economica senza una politica comune. Non appena la ministressa degli esteri europea avrà deciso quale parrucchiere scegliersi, forse qualcuno le dirà che da qualche parte c'è guerra? 



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