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giovedì 12 febbraio 2015

Crepano immigrati in mare e Klaus Roesler dice che salvarli è costoso.

Klaus Roesler è un bel personaggino, si occupa di salvare vite umane. Beh, Klaus in realtà è il direttore di FRONTEX (la famigerata agenzia europea che dovrebbe controllare i confini a sud dell'Europa e proteggela dall'arrivo dei migranti, e dovrebbe anche soccorrere) e un direttore, da buon pater familiae, deve far quadrare i conti, accidenti, mica ci permettiamo sprechi noi figli della (o di) troika, dobbiamo risparmiare per Dio. E così l'inossidabile Klaus il 24 dicembre prende carta e penna (forse calamaio per risparmiare la costosa energia elettrica del computer) e scrive a Giovanni Pinto, direttore dell'immigrazione italiano, per dirgli che l'operazione TRITON (che ha sostituito l'ialiana Mare Nostrum) ha il vincolo di intervento, tassativamente, di 30 miglia marine. L'Italia osa andare  addirittura a salvare poveri cristi oltre queste distanze e la cosa non è "sostenibile economicamente". Quanto vale, economicamente, una vita per Klaus non è dato sapere. E' di questi giorni  la notizia della morte per assideramento, o ipodermia come si chiama ultimamente,  di ventinove su centocinque migranti e l'altra notizia, quella dei (pare) 300 "dispersi".  Tutti i salvati sopravvivono grazie alla non osservanza dell'economia domestica di Klaus. Per fortuna la guardia costiera italiana osserva la legge del mare che impone di salvare chi ha necessità e bisogno, e non la legge dell'economia tanto cara a Klaus e all'Europa figlia della (o di) troika che vuole alla fame i greci ma a posto o conti. Per fortuna che in Europa c'è pure qualcuno che pensa, riflette, sa cos'è la pietas. Nils Muiznieks,  commissario per i diritti umani della Commissione Europea, dice che TRITON non è sufficiente  che l'Europa ha bisogno di un "sistema efficace di ricerca e salvataggio". Chissà se qualcuno può proporre di mandare Klaus al diavolo, magari a zappare, e sostituirlo con una Persona (maiusolo). 

Tragedia o solo un costo insostenibile? 

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