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lunedì 16 febbraio 2015

Copenaghen, Libia, Italia. Che settimana terrificante.

Inizia una nuova settimana, la scorsa è finita con l'assassinio a Copenaghen di un ragazzo di 22 anni, aveva ammazzato due persone e ne ha ferite almeno sei. In nome della sua religione, in nome dell'ISIS.  

La Libia si infiamma, gli italiani sono stati richiamati. Molte le industrie italiane in Libia, il PIL è in pericolo (secondo gli economisti) la civiltà è in pericolo (secondo le persone normali). Aspettiamo cosa succederà, è del tutto palese ora la lungimirante politica estera franco/statunitense/europea quando cacciarono Gheddafi offrendo a libici tutti una bella botta di vita senza alcun barlume di democrazia. Come in Afghanistan, come in Iraq, i criminali non sono riusciti a esportare democrazie, solo terrorismo. Certo, Gheddafi era un dittatore, però forse è meglio fare in modo che ogni popolo scelga come ribellarsi e quando. Invece si sceglie di seguire sempre il peggiore, anche quando si chiama Bush.  Nel frattempo Gentiloni si dichiara disponibile a spezzare le reni alla Libia. La Russa e Salvini concordano. Non per dire , ma pensavo che il ministro degli esteri sapesse scegliere gli amici. 

In tutto questo trambusto Renzi sorride sornione irridendo chi si oppone a lui e al suo cambio delle Costituzione, lui è forte della maggioranza del 15% degli italiani circa, sommando i voti all'opposizione agli astenuti, i voti validi che hanno scelto Bersani (Renzi non l'ha scelto nessuno, ricordiamo) sono quelli. Meno male che questa settimana se ne è andata.  


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