Non dovrebbe passare sotto silenzio lo scempio compiuto da
53 nazioni (Italia ed Unione Europea Mogheriniana compresi) contro
l’antinazismo ed antifascismo.
I fatti: la Russia presenta una risoluzione che esprime
"profonda preoccupazione per la glorificazione in qualsiasi forma del
movimento nazista, neo-nazista e degli ex membri dell’organizzazione
"Waffen SS", anche attraverso la costruzione di monumenti e memoriali
e l’organizzazione di manifestazioni pubbliche". Il documento rileva anche
l'aumento del numero di attacchi razzisti in tutto il mondo.
Una iniziativa sacrosanta, si dirà, visti i continui rigurgiti fascisti e
nazisti ai quali si assiste sempre più spesso in diversi quadranti del globo.
Pur
ammettendo che la Russia non è una delle democrazie più limpide, tuttavia una
mozione di questo livello non può e non deve essere ignorata. Le votazioni sono
state inquietanti: 115 i paesi favorevoli (130 erano nel 2012 in una mozione
simile), 3 i contrari: USA, Canada e Ucraina. 55 gli astenuti, fra questi
l’Italia e i paesi dell’unione europea che ha come presidente di turno tal
Renzi e come ministressa degli esteri tal Mogherini.
Ora il voto
contrario degli USA, nonostante Obama, è coerente con le storiche decisioni di
utilizzare ove fosse possibile i movimenti nazisti e neonazisti, ne abbiamo
limpidi esempi in Italia dove la CIA non esitò ad entrare con tutte le scarpe
nella strategia della tensione. Lunga la storia nel centro sud America dove i
golpe erano pilotati e decisi alla Casa Bianca per tenere buoni “quelli del
cortile di casa”. Addirittura si inviavano esperti in torture per addestrare
golpisti in ogni paese dove il sospetto di rivolta era presente. Inoltre Obama
si è impegnato in prima persona nella guerra contro Putin, per cui qualunque
proposta russa deve essere bocciata per principio. Il Canada si adegua,
l’Ucraina, beh, mica può votare una mozione contro sé stessa e la politica che
esprime. Sarebbe come se Berlusconi votasse per rendere obbligatoria la castità
o Renzo Bossi l’intelligenza.
Il problema
vero è l’atteggiamento dell’Europa. In presenza di movimenti neonazisti (in
Italia in particolare le derive della lega nord, di Casa Pound, di Forza Nuova
sono emblematiche) la scelta di non inimicarsi Obama è stata ignobilmente
vincente. D’altra parte l’Europa nell’affaire sanzioni alla Russia è stata
brillantissima. Siamo nel continente in cui le sanzioni contro una nazione
provocano danni ai sanzionatori anziché il contrario. Lo sanno gli esportatori
di prodotti agricoli, lo sapremo fra poco tutti quanti se il dittatore russo
deciderà di chiudere i rubinetti del gas. Però, ammettiamo, il presidente di
turno e la ministressa degli esteri europei stanno alla diplomazia come
Giovanardi sta alla democrazia.
Da oggi
possiamo dire che “L’Italia ripudiava il nazismo, ora si astiene”.
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