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mercoledì 27 agosto 2014

La guerra è stupida, ma dobbiamo farla. Il trattato Briand – Kellog.

Il 27 agosto 1929 entra in vigore il “Patto Briand – Kellog”, un trattato che aveva il fine di eliminare la guerra quale strumento per dirimere questioni internazionali. Gli esiti di questo trattato si sarebbero visti pochi anni dopo.

Aristide Briand, ministro degli affari esteri francesi, propose un patto agli USA, in particolare al segretario di Stato Frank Kellog, per evitare aggressioni e per placare le mire espansionistiche della Germania. Il patto, da bilaterale, divenne multilaterale e venne proposto a Germania, Italia, Giappone e Gran Bretagna.

"Articolo I: Le alte parti contraenti dichiarano solennemente in nome dei loro popoli rispettivi di condannare il ricorso alla guerra per la risoluzione delle divergenze internazionali e di rinunziare a usarne come strumento di politica nazionale nelle loro relazioni reciproche."
"Articolo II: Le alte parti contraenti riconoscono che il regolamento o la risoluzione di tutte le divergenze o conflitti di qualunque natura o di qualunque origine possano essere, che avessero a nascere tra di loro, non dovrà mai essere cercato se non con mezzi pacifici."

 Il patto venne sottoscritto da 63 nazioni fra le quali quelle iniziali, e nei fatti non trovò mai applicazione, la storia insegna come nazioni criminali quali Italia e Germania ne avrebbero fatto carta straccia poco dopo.
Nei fatti non esisteva sanzione alcuna verso che non rispettava gli accordi, tranne un generico “gli Stati che faranno ricorso alla guerra saranno privati dei benefici del presente trattato”. Tali benefici consistevano, in sostanza, nell’essere annoverati fra gli stati che non trasgredivano il trattato stesso. Per di più il trattato riguardava esclusivamente gli stati firmatari nei rapporti fra loro, chi era fuori poteva essere oggetto di guerra da chiunque, e non si escludeva il diritto all’autodifesa.
In pratica: la guerra è stupida ma non è possibile rinunciarvi. E proprio per autodifesa ogni Stato poteva tranquillamente decidere quando, dove e come intervenire, soprattutto poteva stabilire se la sua era autodifesa o attacco.  



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