Se fosse come ci vogliono far
credere dovremmo pensarlo veramente: l’Europa rompe i cabasisi (per dirla con
Camilleri).
Ogni tassa, ogni balzello,
ogni prelievo vengono imposti perché, si dice platealmente o si sottintende,
“ce lo chiede l’Europa!” Il rosario iniziò con Monti, prima eravamo nelle mani
del bunga bunga e dello scialo, d’altra parte con ministri dediti a parare le terga del loro capo governo impegnato in una strenua lotta contro le leggi dello Stato non potevamo certo aspettarci anche democrazia, etica e intelligenza
amministrativa.
Quello che seguì, da Monti a
Letta al giovane Renzi (immediato viene alle mente, parafrasando, “i dolori del
giovane Werther”, però al momento i dolori, Renzi, li fa venire ai padri
Costituenti che si staranno rivoltando ovunque si trovino), è tutto un mantra
continuo. Ad oggi non conosco l’evoluzione la new tassa (voluta dall’Europa
naturalmente) che agli inizi del 2014 era sulle prime pagine, quella sui morti.
Si decise infatti di diminuire le detrazioni (all’epoca su 1500 euro) e di
imporre un’aliquota IVA sulle spese funerarie del 10%, al momento erano esenti.
Non è proporzionale, infatti la
morte è “ ‘a livella”, uguale per tutti, quindi non poteva che essere una tassa
uniforme.
Certo che il morto rende allo
Stato e agli enti locali, è un’attività
che non conosce crisi, si alza lo spread? Si muore uguale. Crolla la Borsa? Nessun problema, un bel funerale passa sotto
casa ugualmente. Il reddito per lo Stato è inesauribile. Non è un caso che
esistano, sul de cuius, una serie di balzelli che potremmo definire bizzarri.
Volete cremare il vostro caro e conservarne le ceneri? Imposta di bollo sulla
domanda di “Affido personale ceneri”.
Volete disperdere le ceneri
in mare o all’aria dei monti? Tassa sull’autorizzazione con relativa imposta di
bollo. Qui l’evasione è facilissima, voglio vedere la Guardia di Finanza che
viene in casa a controllare se l’urna cineraria è piena o vuota.
Vi serve il rilascio di
“certificato di constatazione decesso”? Con una versamento di 35 euro (più le
spese per il bollettino postale) vi togliete la paura.
E ancora mi chiedo il
significato di un bizzarro documento che dovetti una volta produrre: il
certificato di esistenza in vita. Bello vero? Ero davanti all’impiegato del
Comune di residenza e gli ho detto “mi vedi? Se vuoi puoi toccarmi”. Si fidò
sulla parola, ero vivo. Lo certificò con tanto di bollo e timbro. In carta
libera però. Allora non esisteva l’autocertificazione che poi arrivò su tutto,
anche sul certificato antimafia: “dichiaro di non essere mafioso”, qualcuno
sornione pare abbia scritto “dichiaro che la mafia non esiste, per cui non
posso farne parte”.
E di tasse strambe è piena
l’Italia. I commercianti che mettono tende parasole sugli ingressi dei negozi
pagano “occupazione suolo pubblico” , una sorta di tassa sull’ombra, fate ombra
al marciapiede, quindi pagate!
“Ci tasseranno anche l’aria”
dice qualcuno (sicuramente un antieuropeista convinto). Già fatto! Il gas
Metano e il GPL sono addizionati con aria per facilitarne la combustione.
L’imposta è sul prodotto finito, aria compresa. Un po’ come l’IVA sulle tasse
delle bollette di gas di città in cui l’imposta veniva calcolata anche sulle
tasse regionali.
Petizioni, intercessioni,
domande ricorsi. Tutto ha un costo erariale in Italia. Per proporli devi
pagare.
I pubblici esercizi poi
debbono pagare la tassa sui frigoriferi. Il freddo, bene sappiamo, è un lusso.
E attenti ad esporre i
tricolore, potrebbe arrivarvi una richiesta di esborso fra capo e collo, la chiamano
“tassa per la pubblicità”. E’ successo, può succedere!
E se fate un ricorso per una
multa sbagliata dovete pagare il bollo. Se vincete significa che avevate
ragione, però vi toglieranno solo la multa, nessun risarcimento è previsto!
Qualcuno più “intelligente”
di altri provò anche con la tassa sui fidanzatini. Al governo regnava Monti, la
proposta (poi rientrata perché si sono resi conto non tanto di averla detta
grossa, quanto piuttosto di essere stati beccati in flagranza di rapina) era di
tassare gli sms.
Chissà se a qualcuno è
balenata l’ipotesi di poter tassare i rapporti sessuali. Potremmo trovarci un
contatore sulla testata del letto. E comprenderemo immediatamente che “E’
l’Europa che lo vuole!”
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