Eccoci al dunque, finalmente si va verso l’abolizione
dell’IMU e il rinvio (a settembre) dell’aumento IVA, Silvio lo vuole
fortemente. La storia in estrema sintesi è la seguente: Silvio il breve e
Tremonti inventarono l’IMU per far felice Bossi, la tassa doveva partire dal
2014 e si chiamava “federalismo fiscale”, tanto per gradire. In sostanza la
lega impose una sorta di federalismo sbilenco in cui non si faceva altro che
aumentare le tasse locali. L’aumento IVA venne invece deliberato dal governo
Monti (senza tre davanti) e venne chiamato da Draghi “pilota automatico”,
infatti sarebbe scattato, a prescindere dal governo in carica, a luglio. Questo
indusse il governatore Draghi, durante i tentativi di Bersani di fare un
governo, ad uscirsene con quell'infelicissima definizione per significare che
“chi se ne frega se non è possibile fare un governo”, gli aumenti ci sarebbero
stati comunque e quindi un governo era solo un orpello inutile.
A fine giugno, in zona Cesarini, il governissimo Letta
riesce a subire tutti i ricatti del pluricondannato Silvio il breve, il PD
annuisce felice.
Però, per eliminare tasse e balzelli occorre trovare i
quattrini, altrimenti Draghi si incazza perché il pilota automatico non funziona
più. “Nessun problema” dicono in tanti. Anzi, rilanciano elargendo regalie ai
disoccupati tutti, ai cassa integrati, ai pensionati al minimo. Chi di loro
infatti non ha un natante fino a 14 metri? Anche i cani ce l’hanno, perbacco. Così
si toglie la tassa di possesso di 800 euro annui. Abolita, tranciata,
eliminata. E chi di loro non fa transazioni finanziarie? Diamine, ho visto
clochards accapigliarsi per vendere azioni, così la Tobin tax dello 0,2% slitta
da luglio a settembre, con un sospiro di sollievo per la signora che va al mercato
a fine orario per comprare quel che rimane invenduto e pagarlo qualche
centesimo in meno.
Tutto bene quindi, anzi benissimo. Ma allora da dove
arrivano questi soldi? Qui sta la novità assoluta, il colpo di teatro, qui sta la
genialità del governo Letta: aumentiamo le accise sui carburanti. Non ve lo
aspettavate eh? Nessuno statista, a parte tutti i governi degli ultimi 60 anni,
ci aveva pensato mai. E’ dal boom economico degli anni ’60 che qualunque
straccione di governante, sottosegretario, ministro, deputato, usciere, quando mancano
quattrini aumenta i carburanti.
Ah, poi, bazzecole in effetti, aumenta l’IVA sui
distributori automatici di caffè, bevande e merendine. Quelli che si trovano in
uffici, officine, scuole e ospedali dove bivaccano eserciti di transatori di
azioni e di possessori di navigli. E poi aumentano (sono già aumentati) i
bolli, una marca da 1,81 è passata a 2
euro, una da 14,62 è passata a 16. L’hanno fatto, con tutta evidenza, per
arrotondare il prezzo, tutti quei centesimi, che noia, non ci si comprava
neppure un’azioncina da transare senza tasse. Ah, a proposito, avete presenti i
Gadgets con i giornali e le riviste? Quei simpatici (spesso inutili) regalini?
Avevano l’IVA al 4%, ora al 21, giusto per gradire. Il colpaccio però l’hanno
fatto non tassando le sigarette, un altro cult dei governi dagli anni ’50 in
avanti. Letta è proiettato nel futuro: tassa le sigarette
elettroniche al 58% circa e pare che una norma nascosta nella legge
ad hoc ne consentirà la vendita solo dai tabaccai. Grazie Letta, grazie pedde…
Silvio plaude dall'alto dei suoi 11 anni di condanne a vario titolo.
(Le notizie su tasse e balzelli sono tratte da Repubblica del 30 giugno)
(Le notizie su tasse e balzelli sono tratte da Repubblica del 30 giugno)
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