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lunedì 1 luglio 2013

Te la dò io la merendina (decreto a firma del governo Letta)


Eccoci al dunque, finalmente si va verso l’abolizione dell’IMU e il rinvio (a settembre) dell’aumento IVA, Silvio lo vuole fortemente. La storia in estrema sintesi è la seguente: Silvio il breve e Tremonti inventarono l’IMU per far felice Bossi, la tassa doveva partire dal 2014 e si chiamava “federalismo fiscale”, tanto per gradire. In sostanza la lega impose una sorta di federalismo sbilenco in cui non si faceva altro che aumentare le tasse locali. L’aumento IVA venne invece deliberato dal governo Monti (senza tre davanti) e venne chiamato da Draghi “pilota automatico”, infatti sarebbe scattato, a prescindere dal governo in carica, a luglio. Questo indusse il governatore Draghi, durante i tentativi di Bersani di fare un governo, ad uscirsene con quell'infelicissima definizione per significare che “chi se ne frega se non è possibile fare un governo”, gli aumenti ci sarebbero stati comunque e quindi un governo era solo un orpello inutile.
A fine giugno, in zona Cesarini, il governissimo Letta riesce a subire tutti i ricatti del pluricondannato Silvio il breve, il PD annuisce felice.
Però, per eliminare tasse e balzelli occorre trovare i quattrini, altrimenti Draghi si incazza perché il pilota automatico non funziona più. “Nessun problema” dicono in tanti. Anzi, rilanciano elargendo regalie ai disoccupati tutti, ai cassa integrati, ai pensionati al minimo. Chi di loro infatti non ha un natante fino a 14 metri? Anche i cani ce l’hanno, perbacco. Così si toglie la tassa di possesso di 800 euro annui. Abolita, tranciata, eliminata. E chi di loro non fa transazioni finanziarie? Diamine, ho visto clochards accapigliarsi per vendere azioni, così la Tobin tax dello 0,2% slitta da luglio a settembre, con un sospiro di sollievo per la signora che va al mercato a fine orario per comprare quel che rimane invenduto e pagarlo qualche centesimo in meno.
Tutto bene quindi, anzi benissimo. Ma allora da dove arrivano questi soldi? Qui sta la novità assoluta, il colpo di teatro, qui sta la genialità del governo Letta: aumentiamo le accise sui carburanti. Non ve lo aspettavate eh? Nessuno statista, a parte tutti i governi degli ultimi 60 anni, ci aveva pensato mai. E’ dal boom economico degli anni ’60 che qualunque straccione di governante, sottosegretario, ministro, deputato, usciere, quando mancano quattrini aumenta i carburanti. 
Ah, poi, bazzecole in effetti, aumenta l’IVA sui distributori automatici di caffè, bevande e merendine. Quelli che si trovano in uffici, officine, scuole e ospedali dove bivaccano eserciti di transatori di azioni e di possessori di navigli. E poi aumentano (sono già aumentati) i bolli, una marca da 1,81 è passata  a 2 euro, una da 14,62 è passata a 16. L’hanno fatto, con tutta evidenza, per arrotondare il prezzo, tutti quei centesimi, che noia, non ci si comprava neppure un’azioncina da transare senza tasse. Ah, a proposito, avete presenti i Gadgets con i giornali e le riviste? Quei simpatici (spesso inutili) regalini? Avevano l’IVA al 4%, ora al 21, giusto per gradire. Il colpaccio però l’hanno fatto non tassando le sigarette, un altro cult dei governi dagli anni ’50 in avanti. Letta è proiettato nel futuro: tassa le sigarette elettroniche  al 58% circa e pare che una norma nascosta nella legge ad hoc ne consentirà la vendita solo dai tabaccai. Grazie Letta, grazie pedde… Silvio plaude dall'alto dei suoi 11 anni di condanne a vario titolo.  

(Le notizie su tasse e balzelli sono tratte da Repubblica del 30 giugno)

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