Sinagoga distrutta |
In Germania ha
avuto molti nomi: Reichskristallnacht, Kristallnacht, Reichspogromnacht, Novemberpogrom.
Da noi in Italia si chiama Notte Dei Cristalli. Era la notte fra il 9 e
il 10 novembre 1938, oltre 7.500 negozi di ebrei quasi tutte le sinagoghe
vennero distrutti, molti dati alle fiamme, imprecisato il numero dei morti per
mano dei nazisti e suicidi, oltre 30.000 gli ebrei deportati a Dachau,
Buchenwald e Sachsenhausen. Molti furono poi liberati dopo essere stati derubati
di ogni loro avere. Nessun criminale venne mai processato. Il nome di notte dei
cristalli deriva dalle vestrine infrante. Due giorni dopo, il 12 novembre,
Hermann Goring coordinò i lavori per “le politiche statali nei confronti della
popolazione ebraica”. Il risultato fu l’espropriazione sistematica, l’allontanamento
da cariche pubbliche e altre nefandezze che portarono in poco tempo alla
tragedia del lager.
negozio gestito da ebrei |
La ricorrenza cade proprio a pochissimi giorni dai funerali
di un capo fascista salutato dai suoi militi con mani tese e urla che
inneggiano al fascismo, e dei politici che hanno portato il loro cordoglio. E cade
in un periodo cupo per la storia della Repubblica che vede esponenti di partiti
politici fortemente protesi a rivendicare appartenenze che di democratico hanno
ben poco, ricordiamo le frequentazioni con i neonazisti francesi di tal
Borghezio, i saluti romani della Polverini e le diffuse rivendicazioni di
arianità di alcuni partiti (in particolare uno in verde) al governo fino a
pochissimi mesi fa. Riprendere le fila della storia e ricordare è
indispensabile, giusto per non ricaderci.
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