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venerdì 23 novembre 2012

23 novembre 1980: Terremoto in Irpinia

Pertini in Irpinia
280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. Sono i numeri del terrificante terremoto (6.9 scala Mercalli) che colpì l'Irpinia il 23 novembre 1980. 
Le tre province più colpite furono: Avellino, Salerno e Potenza. Danni su verificarono anche in provincia di Foggia,  Matera, Salerno, Potenza. 
I soccorsi furono praticamente inesistenti, mancava la protezione civile, mancava il senso civico dei governi. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, contro il parere del pavido Presidente del Consiglio Forlani, si recò in elicottero sui luoghi del sisma e al ritorno fece una dichiarazione agghiacciante a reti unificate in cui denunciava le manchevolezze di chi governava. Pertini sul terremoto dell'Irpinia
Irpinia
La ricostruzione fu un lampante esempio di come consegnare una nazione intera nelle mani delle mafie e della camorra. I paesi e le località coinvolte levitavano negli anni come per magia, nessun controllo venne fatto e i contributi vennero calati a politici amici e agli amici degli amici. Una prima importante stima dei danni parlava di 8.000 miliardi di lire. Nel 2010, secondo Rizzo, sono stati spesi non meno di 66 miliardi di euro. Uno dei meccanismi era elementare nella sua complessità: imprese che iniziavano a lavorare, intascavano contributi pubblici e fallivano immediatamente. Nelle inchieste vennero coinvolti nomi eccellenti: Ciriaco De Mita, Paolo Cirino Pomicino, Savernino De Vito, Vincenzo Scotti, Antonio Gava, Francesco De Lorenzo e il commissario Zamberletti.  Ad oggi molti danni non sono stati riparati e moltissimi quartieri sono diventati piazze di spaccio e veri fortini della camorra. 










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