“Non c’è più il futuro di una volta” (scritta su un muro).
Vedi a continuare a dire ai ragazzi che una volta si stava
meglio che succede? Va a finire che lo scrivono sui muri. Nostalgia del futuro.
Che sia questa roba qui?
Loro non sanno che una volta, quando i sindacati riuscivano
a fare la voce grossa anche la FIAT
sedeva al tavolo delle trattative. Che incivili eravamo, meno male che è
arrivato Marchionne a dire chiaro e tondo che lui fa quel che gli pare. In
fondo lui è il vero difensore degli antichi fasti, ha ripristinato la filosofia
delle baronie e dei feudi.
Eh si, un tempo eravamo incivili e sognavamo (pensa te che
sciocchi) anche un posto di lavoro fisso. Meno male che è arrivato il tennico a
capo del governo a dire che è una noia mortale. Quanti milioni di italiani si sono rotti i coglioni in tutti questi anni?
Per questo quando ha vinto quello piccolo con le orecchie enormi… ma si, quello
delle telepromozioni, si, si, lui, il puttaniere di Arcore, neppure ce ne siamo
accorti e molti aspettavano l’invito a villa Certosa con Lele Mora ed Emilio.
Pensavano che quello avrebbe condiviso le sue ricchezze. Ecco il socialismo reale che si stava
disvelando. Invece era solo amico di Craxi, tutta un’altra cosa. Scambiare
Craxi con il socialismo è come, che so, scambiare zabaione con il fango. E dico
fango anche se, mutuando un antico detto del mio paese, altro sarebbe il termine
da usare.
Lui ha inoculato il sogno arcoriano “mi sono fatto da solo”
e tutti a pensare “se ha fatto tutto da solo quello alto un metro e trenta,
tutti possiamo farcela”.
Macchè, loro, i ragazzi, mica sanno quel che hanno dovuto
sopportare i pensionati che avevano addirittura la certezza di una vecchiaia
serena. Che schifezza, che noia.
E dev’essere un giovinetto imberbe anche quello che ha messo
sulla vetrina del suo negozio un cartello che dice: “Chiudiamo per sempre il 31
luglio. Ho visto uomini con la terza elementare mettere su un’azienda e dar
lavoro a decine di persone. Poi ho visto professori con tre lauree in tasca far
chiudere migliaia di aziende affamando milioni di persone. L’intelligenza non
si studia”.
Cosa volete che sappia quello scribacchino di cartelli della
bellezza di un governo dei tennici. Una volta pensavano allo stato sociale, ora
si che siamo nel futuro. Una ministressa che piange, perbacco, mica roba da
poco. E’ quasi come una Santanchè che sorride, stesso charme. E poi lei, l’addolorata,
ha imparato dalle questure. Avete presente le manifestazioni? “1000
partecipanti per gli organizzatori, 200 per la questura”, lei ha fatto lo
stesso con gli esodati. E poi qualcuno mi racconti chi è quel signore che ha
creato la parola esodati. Si chiamano, in italiano corretto “trombati”. Gli
hanno chiesto di prepensionarsi perchè intanto avevano maturato un trattamento
equo, arriva la piangente e dice “col piffero che vi pensionate, cornuti,
mazziati e impoveriti, tiè”, e giù mezzo litro di lacrimucce.
Macchè, loro, i ragazzi che scrivono di futuro, devono
imparare l’utilizzo dell’italico idioma, quei sovversivi di una volta avevano
fatto un ministero chiamato “della pubblica istruzione”. Arriva il nuovo
incombente e quel “pubblica” sparisce come per incanto. Via gli orpelli, questo
si che piace ai tennici, ai Prodi, a quelli di Arcore. Nessuno ripristina, perché
l’istruzione è una. Ma cosa rompete con i finanziamenti alle private, diamine!
Mica è più “pubblica” l’istruzione, mica è più un diritto. Chi può andrà
avanti, chi esoda affari suoi. Aspettiamoci un bel botto sulla sanità ora.
Facciamo gli americani. Come vuole Marchionne. “Sto male” diremo al pronto
soccorso “è assicurato?” “Sto male” “Ho capito, non è assicurato, dategli un’aspirina
e cacciatelo” “ma ha una gamba rotta” “Se ha 50 centesimi dategli due aspirine,
la prima è gratis”.
Pensate, quando avevano il futuro di una volta
andavano a farsi curare così, senza neppure un’assicurazione. Che noia mortale.
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