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giovedì 28 giugno 2012

All'alba a sparar cazzate


Le albe sono belle! Questo è il punto di vista dell’insonne. Là sotto c’è il silenzio. Qualche furgone carico di frutte e verdure che se ne va al mercato, quelli delle mozzarelle con i camion frigo, quelli che fanno footing, sempre gli/le stessi/e prima del primo sole, in coppia o soli/e, l’inizio ufficiale della giornata lo segna quello dei giornali che lascia pacchi all’edicola di fronte. Poi ci sono quelli che stanno andando a dormire incrociando chi porta il cane a insozzare marciapiedi senza raccogliere nulla. Forse sorride pensando a chi passerà da lì in orari più umani calpestando il lascito.

Eh si, sono belle le albe, meglio dei tramonti. C’è la solidarietà degli insonni, la prima sigaretta appoggiato alla ringhiera del balcone, poco più in là una signora, anche lei appoggiata che fuma, un rito di ogni mattina, non ci si conosce ma noi sappiamo di esistere. A che pensano gli insonni appoggiati al balcone? Alle stelle e alle bollette, fanno filosofia e vita quotidiana, pensano alla crisi o alla coppia che camminava ieri, mano nella mano, erano leggeri come foglie. Il disastro arriva quando l’insonne accende la radio o la TV. A proposito, da quando è arrivato il digitale terrestre, nel dubbio fra l’amplissima offerta di decoder, ancora non l’ho acquistato, per cui al momento sto senza TV e devo dire che non mi manca neppure troppo. Provvederò prima o dopo. Il disastro, dicevo, arriva con il primo notiziario. Improvvisamente, inopinatamente, a mia insaputa, vengo proiettato nel mondo dell’assurdo. “Il posto di lavoro bisogna meritarselo” “lavorate una settimana di più” “gli esami di maturità” “voglio fare il ministro dell’economia” “carabiniere scelto massacrato in Afghanistan”… Allora cambi canale/programma e cerchi musica lasciandoti andare a pensieri altri, diversi, meno angoscianti e noiosi. Intanto ripensi al Ciolo con l’acqua blu, un ponte sul mare e il chiosco che apre alle nove e se arrivi alle otto con la voglia di un caffè te la puoi pure tenere perché sono affari tuoi. E pensi agli anziani di Alessano seduti sui gradini della chiesa le mattinate di afa a parlare aspettando l’ora di pranzo, oppure ti chiedi cosa diavolo scrivere oggi se non ti va di parlare delle cose ritrite della vita normale. Forse è per questo che passando da qualche parte annoti le scritte sui muri e quel “Alessandra ti amo” ti perseguita per tutto il giorno pensando all’amore che è una cosa ben strana, ognuno lo interpreta come cazzo vuole, deregolato, destabilizzante,  inquietante, monotono e molto altro ancora. Ci hanno provato in tanti, però senti dire “amo Alessandra” oppure “amo l’anguria” e sai che non è la stessa cosa, a meno che uno non battezzi le angurie una ad una. Eh no, l’insonne pensa e spara cazzate nella notte che sta finendo mentre si chiede se quella brezza che sente sia tramontana o scirocco. Qualcuno lo saprebbe, molti tirano a indovinare. Intanto sul balcone guardi in alto e vedi stelle, “potrebbe essere l’Orsa maggiore quella là” pensi sapendo benissimo di non saperlo. In fondo le stelle sono come i venti, qualcuno le conosce.
Già, che scriverò oggi? Anche Scipione se ne è andato, non posso sparlare neppure di lui. Mentre sale la seconda caffettiera (piccola però) l’aroma si espande per la casa, arriva ed avvolge… come l’amore quando arriva e  avvolge, quello per le angurie anche. Meglio spegnere la fiamma altrimenti deborda e sporca dappertutto… il caffè intendo, per il resto ognuno si comporti come meglio crede.
L’auto che passa là sotto ha la radio ad alto volume e i finestrini (ovviamente) abbassati, sento qualcosa che somiglia a musica, un ritmare da angoscia (e sono solo le cinque del mattino), e mi chiedo che se lo sento così io dal quinto piano, il disgraziato che guida l’auto deve avere la testa che scoppia. Mah, misteri dell’otoiatria.
La mia sconosciuta complice di balcone è di nuovo lì a guardare il mondo che scorre sotto, qualche furgone e qualche auto in più… fra poco arriveranno quelli che suonano il clacson per dire al mondo che il loro semaforo è verde. Tutti devono saperlo, perbacco! Come i ragazzi che escono da scuola dopo aver visto i quadri con i voti “promosso, promosso, promosso…” così loro, i clacsonisti “verde, verde verde…” Poi apre il bar sotto casa ed arriveranno i soliti a chiedere “il solito” e a fare le battute solite di prima mattina. Così scoprirai che “fa caldo” (in estate, che in inverno diventa a seconda della giornata “oggi si resiste”, oppure “fa freddo”), e ancora sentirai che “Contro la Germania vinceremo di sicuro, Balotelli è un grande”, qualcuno azzarda uno “spezzeremo le reni alla Merkel”. Quella ci tiene in scacco con l’economia e noi la prenderemo a pallonate, beccati questa! Balotelli e Cassano meglio di Monti? Chissà…

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