Commenti

Non pubblicheremo commenti anonimi.

giovedì 15 dicembre 2011

antipolitica?


Sta girando su facebook un post che dice: “Ecco i nomi e gl indirizzi mail dei parlamentari che hanno bloccato la riduzione dei loro stipendi”. Il link riporta ai componenti della Commissione Affari Costituzionali, senza per altro dire chi e come abbia votato. Altro non è che un ulteriore passo dell’antipolitica.
Le generalizzazioni sono negazione della democrazia. Ne abbiamo un esempio lampante nelle dichiarazioni di moltissimi esponenti del partito in verde quando parlano di immigrati che sono “un cancro” a prescindere da chi lavora, chi vive con la dignità che si è portato appresso, e chi delinque.
 Ne abbiamo avuto esempio devastante durante il periodo più buio del ‘900 quando gli ebrei erano tutti da sopprimere in quanto ebrei, e potrei proseguire.
Ferma restando la mia convinzione che la politica sia (forse, meglio, debba tornare ad essere) la forma più alta di mediazione fra le tensioni che si creano  fra le componenti della società, penso tuttavia che gli ultimi vent’anni abbiano prodotto veri e proprio disastri nella sua etica stessa, nella società e nelle istituzioni.
Moltissimi uomini politici hanno utilizzato i loro mandati in maniera impropria, dannosa per le istituzioni. Penso che un parlamentare debba avere un compenso adeguato al ruolo, per esempio. E per “adeguato” intendo anche elevato, fatto salvo un tetto da stabilirsi. Ritengo anche che questo compenso debba essere guadagnato non solo per il voto espresso dagli elettori, quanto piuttosto al lavoro svolto. Ad oggi un parlamentare è eletto ed ha carta bianca, può tranquillamente rispondere solo a sé stesso, senza mediazione alcuna con i suoi elettori. Difendere il   lavoro del politico non significa affatto accettare passivamente privilegi che possono essere immorali ed immondi. 
Se un avvocato decide di dedicarsi alla politica, non deve avere la possibilità di frequentare quotidianamente i tribunali per difendere nessuno, neppure un presidente del consiglio.  A parte il fatto che è un’anomalia tutta italiana avere un premier che deve difendersi da una serie di reati che metterebbe in ginocchio intere democrazie. Se il tipo si ritiene ingiustamente chiamato in causa si scelga i difensori fuori dal parlamento. Invece siamo all’assurdo che li fa eleggere proprio per esserne difeso nei tribunali di mezza Italia. La prima conseguenza è che il suo stipendio è pagato dagli italiani e che lui non ha possibilità alcuna di fare il parlamentare.
Si potrebbe, per esempio, prevedere un gettone di presenza ed eliminare ogni quota fissa.  Sarebbe un bel segnale. Se un maestro elementare sta a casa perchè deve zappare l'orto, che gli succede?  E si potrebbe addirittura prevedere di scendere sotto l’azzeramento dell’eventuale positivo. Per fare un esempio si potrebbe dare 10 per ogni presenza e togliere 15 per ogni assenza senza dovute pezze giustificative. Se uno si fa eleggere per fregiarsi del titolo di parlamentare e si occupa d'altro, deve pagare, se invece lavora per legiferare deve essere pagato e anche bene.  E ancora, si potrebbe prevedere che dopo un determinato numero di assenze per motivi non istituzionali, il parlamentare  decada e ceda il posto al primo dei non eletti. Se  è malato e non può frequentare il parlamento avrà modo di curarsi come gli conviene. Se è avvocato e non può abbandonare le escort del suo difeso, potrà tornare serenamente a fare il suo lavoro di avvocato senza ledere il Parlamento.
Occorre vigilare, vigilare e ancora vigilare perché l’antipolitica non si appropri della società, anche se molta strada è già stata fatta in questo senso. Per far questo, occorre anche una rinascita democratica dei partiti, soprattutto quelli del centro sinistra che dovrebbero avere un’etica riconoscibile e non confondibile con interessi particolari, troppe volte si sono lasciati andare e non hanno denunciato. Sta alla politica ricreare una democrazia dove un parlamentare venga scelto dagli elettori e non dai  segretari di partito. L’impressione è che questa infamante legge elettorale, che forse mi impedirà ancora una volta di votare,  faccia comodo a moltissimi, sia nel centro destra, che altrove. 

Nessun commento:

Posta un commento