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giovedì 27 aprile 2023

Mario Perrotta . S/Calvino e la libertà

 



“Gira, il mondo gira/ Nello spazio senza fine/ Con gli amori appena nati/ Con gli amori già finiti/ Con la gioia e col dolore/ Della gente come me…”

Inizia così, con le parole di Jimmy Fontana in una meravigliosa canzone, Il Mondo (arrangiata, noblesse oblige, da Ennio Morricone nel 1965) il secolo scorso.

Lui, Mario Perrotta, il meraviglioso affabulatore, in due ore di intenso monologo,   porta lo spettatore nei meandri del lavoro di Italo Calvino, intitolato, appunto, S/Calvino o della libertà. Un viaggio in cui lui  scompone, disarticola, scalvinizza, appunto, i concetti di libertà di Calvino per consegnare allo spettatore una sua visione di libertà.

Sintetizzando in un passaggio di una sua intervista, dice «Indago le opere di Calvino e, intanto, ho in mente una parola fragile: libertà. Un omaggio personalissimo a un autore che ha saputo modellare, e fortemente, la mia visione delle cose del mondo…»

Lui è in scena solo, come sempre, seduto, indossa una giacca di lamè brillante, solo con un microfono, lui è lo scrutatore de “la giornata di uno scrutatore”, ci racconta Palomar, il barone rampante e altre opere dello scrittore, un mondo visto con gli occhi dei ricoverati del Cottolengo, ci racconta di quella libertà che permette loro di vedere il mondo con occhi diversi, disincantati nella monotonia che circonda gli umani “normali”.

 

“Oh mondo

Soltanto adesso io ti guardo

Nel tuo silenzio io mi perdo

E sono niente accanto a te…”

 

E quella libertà che deve diventare da individuale a collettiva è in tutto il monologo di Mario, scomporre il pensiero di Calvino e ricomporlo nella sua ricerca fra città invisibili, cavalieri inesistenti,  e  altre figure che corrono e scorrono in tutto il dialogo monologo. Astrazione, realismo eccessivo di un mondo visto con lo sguardo mai rassegnato e disincantato dell’elettore che forse diventa consapevole dei suoi limiti ma soprattutto mostra la sua grandezza, il disincanto.

Vogliamo bene a Mario Perrotta da quando, guardato quasi con sufficienza dalla sua città, andava per teatri e vinceva premi UBU e non solo, erano altri tempi, per fortuna oggi Lecce riconosce il merito di un artista che meriterebbe veramente di essere coinvolto nella vita aritstica e culturale della città in modo più incisivo e continuativo.  

 

 

Mario Perrotta:

2022 Premio Ubu come Migliore nuovo testo / Scrittura drammaturgica per Dei figli

 2022 Dalila Cozzolino finalista ai Premi Ubu come Miglior Attrice Under 35 per Dei figli

 2019 Finalista ai Premi Ubu come Miglior nuovo testo per In nome del padre

 2018 Miglior spettacolo straniero allo United Solo Festival di New York con A Kiss (versione inglese di Un bès)

2017 Finalista ai Premi Ubu come Migliore progetto artistico con Versoterra

2017 Paola Roscioli Finalista ai Premi Ubu come Migliore Attrice con Lireta – a chi viene dal mare

2017 Premio Internazionale “Pugliesi nel mondo”

2015 Premio Ubu come miglior progetto artistico e organizzativo per l’intero Progetto Ligabue

2015 Premio della Critica/Associazione Nazionale Critici di Teatro per l’intero Progetto Ligabue

2015 Finalista ai Premi Ubu come Migliore drammaturgia con Milite Ignoto

2014 Premio Hystrio-Twister come miglior spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico per Un bès – Antonio Ligabue

2013 Premio Ubu come Miglior attore protagonista per Un bès – Antonio Ligabue

2011 Premio Ubu speciale per Trilogia sull’individuo sociale

2009 Premio Hystrio alla drammaturgia per Odissea

2008 Finalista ai Premi Ubu come Migliore attore protagonista con Odissea

2008 Premio Città del diario assegnato dall’Archivio Diaristico Nazionale

2007 Jury Special Award alla TRT International Radio Competition per Emigranti Esprèss

2004 Finalista ai Premi Ubu come Migliore novità drammaturgica con Italiani Cìncali

2003 Targa della Camera dei Deputati per Italiani Cìncali

 

 

 

 

 

 


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