E va bene, lo scempio della lingua italiana prosegue
imperterrito, e i giornali ci sguazzano. Dopo il terrificante “femminicidio”,
dopo “la sindaca” “l’assessora” (un pedriatra maschio ha fatto mettere sulla
targa Dott. Tal dei Tali PEDIATRO), ora siamo di fronte al “gelicidio”.
Ovviamente alcuni puristi giustificano dicendo che stillicidio su dice ecc.
ecc. tuttavia l’uso comune della lingua italiana porta in altra direzione. Se
assisto ad un incidente fra due auto non parlo di “tentato auticidio” ma di
tamponamento. Se pesto inavvertitamente il frutto lasciato da un cane non parlo
di merdicidio e così via.
Comunque aspettiamo i botti di capodanno e se qualcuno si
farà male con i petardi parleremo di petardicidio e basta. Olè.
Leggendo i giornali apprendo che Di Maio propone la chiusura
festiva dei negozi e (spero) dei centri commerciali durante almeno sei
festività l’anno. Proposta assolutamente condivisibile per una serie di motivi.
Innanzitutto consentire a chi lavora in quei luoghi una pausa e di riprendersi
la vita almeno in parte. In secondo luogo consentire alle famigliole che
portano i bimbi la domenica al centro commerciale a vedere, come si diceva un
tempo, “quelli che mangiano i gelati” e tutte le belle lucette accese, di
riprendersi un po’ e magari fare quattro passi all’aria aperta.
Fino agli anni ’70 del secolo scorso le domeniche i negozi erano
chiusi e nessuno moriva di fame per mancanza di panetterie aperte. Quello che è invece disarmante è il
“dibattito” sui social che sempre più si dimostrano palestra di stupidità. I
fautori del “sempre aperto e chi se ne scatafotte dei commessi” non esitano a
paventare anche la chiusura degli ospedali, delle stazioni e via dicendo.
Questi intelligentoni non sanno distinguere fra un servizio essenziale e una
panetteria, fra un pronto soccorso e il macellaio. Per questi “signori”
acquistare la fettina di lonza di maiale la domenica alle 16,30 è importante quanto trovare una guardia medica funzionante.
Personalmente non voto cinque stelle, però una proposta
decente tale rimane, anche se la fa un grillino, e che diamine.
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