C’è qualcosa di perverso nell’interpretazione di quel che
succede nella vita politica in questi ultimi anni.
Il caso Vendola (l’ultimo in ordine di tempo) e del suo
vitalizio di 5.600 euro è nelle cronache.
Tralasciamo il fatto che per otto anni Vendola ha pagato i
suoi contributi personalmente, e tralasciamo anche il fatto che la giunta
Vendola ha eliminato i vitalizi dalla regione Puglia, quelli che rimangono sono
i diritti acquisiti fino a prima dell’abolizione. Rimane comunque il fatto che
la percezione della “casta” ha qualche motivo di essere.
Personalmente ritengo che qualunque amministratore pubblico
(dal sindaco di un paesino al Presidente della Repubblica) abbia diritto ad uno
stipendio adeguato, che dovrebbe essere il vaccino contro la corruzione e perché
sono convinto che ogni lavoro debba essere retribuito in modo adeguato.
Purtroppo il deterrente anticorruzione, come ben sappiamo,
non ha funzionato. Da tangentopoli in poi il livello si è abbassato in maniera
spudorata, criminale. Negli anni ’90 rubavano per il partito, oggi, nella
Repubblica detta seconda, siamo arrivati a vedere nelle liste spesa dei partiti i lecca lecca, i vibratori, le mutande verdi,
cene, puttane, fucili da caccia e qualunque cosa vi venga in mente, il tutto interessa
appartenenti di qualunque partito.
In questo quadro gli urlatori, i comici e i populisti hanno
vita facile dicendo “sono tutti uguali”. Lo dice anche Salvini che nel suo
partito (la Lega Pound) ha visto passare Renzo Bossi, il cerchio magico del di
lui padre, acquisti di diamanti ed esportazione di capitali. E lo dice Grillo dall’alto della sua villa.
Purtroppo il “sono tutti uguali” mette assieme (il populismo così agisce) ogni
comportamento, anche quelli che hanno una loro dignità. Marrazzo che ha
sbagliato a livello personale si è dimesso ed è sparito dalla vita politica, la
Polverini che, con la sua maschera da porco nei festini ha spalancato la
Regione Lazio ad affaristi di ogni risma ed ha provocato il quasi default del
Lazio è in Parlamento. C’è diversità fra i due? C’è un comportamento ignobile
ed uno dignitoso? Sicuramente si, però la Poverini continua ad andare il TV a
fare la statista e vota per eliminare la Costituzione fatta da persone
dignitose. Questo vuol dire, per chi vuole fraintendere, che fare affari con i
malavitosi e gli affaristi porta in alto, molto in alto.
Alemanno ha portato la mafia a Roma, ha procurato alla
capitale un debito immenso e Marino che arranca ad amministrare con
trasparenza, dignità, bloccando i mafiosi, c’è differenza o no? Eppure nei
giornali si parla di Marino, pure alcuni squadristi travestiti da giornalisti
(Lilli Gruber) fanno una puntata intera tentando di dimostrare che Marino è un
malavitoso qualunque.
E ancora, parlamentari indagati, un condannato in via definitiva,
il fuorilegge Berlusconi, che dice che tornerà presto in politica, e l’elenco è
immenso, troppo lungo per non far cadere le braccia e far dire che in fondo,
forse, sono davvero tutti uguali.
Eppure non è vero, eppure ci sono i Vendola e i Marino. Però esiste, questo è vero, una classe
politica ingessata da decenni, incapace di fare regole semplici, banali.
Incapace di dire che il vitalizio, per chi ha fatto politica per molto tempo,
deve esserci ed avere un tetto massimo di 3000 euro, per esempio, e che quello
che l’interessato ha maturato in più viene versato in un fondo per le pensioni
sotto i 1000 euro che sono, questo si, il vero scandalo. Una politica incapace
di dire che se un parlamentare è indagato deve essere prima sospeso poi, in
caso di condanna, espulso e diventare ineleggibile anche nelle pro loco. Un
parlamentare o qualunque amministratore che legifera deve essere il primo a
rispettare ogni legge. Se si può perdonare ad un bimbo il furto di una
caramella, ad un parlamentare no, lui deve essere reso elettoralmente
inoffensivo, non ha alcun diritto di farlo, alcuna scusante.
Ovviamente qualcuno dirà che è populismo anche questo, però,
forse, farebbe recuperare un minimo di dignità ad una politica becera e bieca e
magari far tornare qualche astenuto al voto.
Altrimenti rassegnamoci a tenerci Grillo con le sue scie chimiche, Renzi
con la sua prosopopea costituzionalicida e Salvini con i suoi amichetti
neonazisti.
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