Ricordo, erano i tempi in cui Veltroni era segretario del neonato Partito Democratico, proprio quando fu letteralmente travolto da Berlusconi
alle elezioni. I sondaggisti presero abbagli a non finire, nel PD pensavano di
poterla sfangare invece sappiamo com'è andata. Ricordo quella campagna
elettorale, eravamo in molti a pensare che questo nuovo
partito era nato senz'anima! Scrissi, scrivemmo in
molti, che era stato partorito in fretta e furia, senza offrire, in
cambio dei voti richiesti, nessuna idea di un paese possibile futuro, di quale società costruire, di come farlo. Si dava semplicemente per scontato che
quello in cui viviamo è l'unico mondo possibile, pur con le sue guerre, la
sua globalizzazione, la sua economia profondamente bacata e sbilanciata. In
pratica, si scelse di cavalcare l’esistente, una realtà così simile, anzi, quasi
gemella di quella evocata dall'altro polo. Allora qualcuno chiamò tutto questo: “caduta
delle ideologie”.
Questa scelta di campo permise di acquistare voti a mani basse da
ambienti di non sinistra (si può dire sinistra?) e lasciare molto tiepido il
resto. Quelli che, se non proprio
ideologia, volevano, cercavano un’idea di società possibile, plausibile, equa.
Poi sappiamo com'è andata, quella sciagurata scelta ci ha
regalato anni di berlusconismo e di un PD che si è andato assestando piano
piano sempre più al centro fino a giungere alla fase attuale, con il fiorentino
che è un asso piglia tutto. Fallito l’Ulivo, messi da parte Prodi e tutti
quelli che potevano dire qualcosa di Democratico, siamo arrivati alla coltellata in
diretta: “stai sereno”.
Piace molto il sindaco di Firenze, piace a molti. E’
riuscito a imporre una sua versione di centralismo democratico che
più o meno funziona così: Esiste un capo che si circonda di pochissimi fidati
servitori e "signorsì" che lo sostengono, qualche intellettuale, lui decide e impone, governa solo con voti
di fiducia, chiunque obietta viene costretto al silenzio e additato come "vecchio rottame". Addirittura bypassa
le commissioni di controllo se è il caso (altri vecchi rottami). Le regionali liguri ne sono un fulgido
esempio. Cofferati denunciò brogli alle primarie del centro sinistra a suo
danno, (pare che abbiano votato un sacco di extracomunitari portati ai seggi e
probabilmente pagati, qualcosa di simile avvenne a Lecce quando i cingalesi
arrivarono a frotte a votare la candidata che poi straperse le elezioni
amministrative) in Liguria venne convocata la commissione di garanzia, ma Lui
(il sindaco) decise che la sua candidata aveva vinto e basta. Chiamarlo Partito ci sta, è
l’aggettivo Democratico che inquieta.
Ovviamente ha una maggioranza schiacciante dentro e fuori dal
PD, pare non esserci alternativa a lui, le destre sono allo sfacelo (tranne
Salvini), a sinistra c’è il vuoto pneumatico. Onore al merito, però il voto è
altra cosa.
E con le regionali prossime venture si sta anche rodando il
futuro “Partito della Nazione”. Una formazione politica che non guarderà in
faccia a nessuno, in cui potranno convivere il diavolo, l’acqua santa, e con un
parterre (per citare un socialista d’altri tempi) “di ballerine, pagliacci e
saltimbachi” che avranno l’onore e l’onere di dire sempre e solo SI al supremo
capo.
Come funziona il Partito della Nazione? Esempi limpidi e
lampanti sono in Puglia e Campania.
Con Michele Emiliano corre ovviamente il PD (pur con tutte
le sue contraddizioni), l’ex SEL (che per l’occasione sfoggia il nome di “Noi a
Sinistra”) e una serie di liste civiche quasi infinita. Liste che includono
pochissima acqua santa. Spulciando troviamo Eupreprio Curto che ha un
nobilissimo passato politico: Movimento Sociale, Alleanza Nazionale che lo fece
eleggere senatore, A Francavilla Fontana venne beccato con le mani nella marmellata,
fece assumere 22 fra amici e parenti in un concorso pubblico.
A Foggia c'è Pippo
Liscio che sostiene Emiliano (ex MSI e AN), A Taranto Antonio Martucci, stesso
percorso. A Lecce troviamo Paolo Pellegrino, già coordinatore di Futuro e
Libertà di Fini. Nella BAT troviamo Francesco Spina, già Forza Italia, ora UDC.
Attualmente è sindaco di Bisceglie in una colazione di (indovinate un po’?)
centro destra, mentre ad Andria e Trani, dove si vota per le comunali, lo Spina
sostiene apertamente il centro destra. E ancora si contano moltissimi
forzitalioti pentiti o sedicenti tali e qualche indagato qua e là.
Incredibile la vicenda della “riforma elettorale” pugliese
invece. La maggioranza, come noto, era guidata da Vendola e dal PD. A scrutinio
segreto passò una riforma vergognosa e da pre partito unico: sbarramento all’8%
e preferenza singola. Vendola ed Emiliano si arrabbiarono molto, però la
maggioranza da dove veniva fuori? Ed Emiliano non è segretario regionale del
PD? E Vendola non è presidente della regione?
Mah.
Ovviamente questo significa che nessun partito diverso dai
soliti noti avrà una chanche. L’Altra Puglia, un raggruppamento di sinistre
alternative, ci prova, senza soldi e con molta buona volontà. Hanno un solo difettaccio, ogni volta che parlano sparano contro il governatore uscente Vendola. Se la Puglia in questi ultimi dieci anni fosse stata governata da Fitto, probabilmente sarebbe messa come Lecce, a non poter pagare gli stipendi e sarebbe devastata da cemento e asfalto molto peggio di quanto lo sia.
La destra contrappone l’incartapecorita Adriana Poli Bortone e la spaccatura con il clan Fitto, detentore di moltissime preferenze. Probabilmente prenderà più voti Salvini con il suo movimento momentaneamente non antimeridionalista. Il nuovo che incombe!
La destra contrappone l’incartapecorita Adriana Poli Bortone e la spaccatura con il clan Fitto, detentore di moltissime preferenze. Probabilmente prenderà più voti Salvini con il suo movimento momentaneamente non antimeridionalista. Il nuovo che incombe!
Una domanda si impone a questo punto: se gli ex SEL
governeranno con il PD ed altri, quale sarà la linea di demarcazione sulle
decisioni da prendere? La TAP si farà o no? E la 275? E la sanità verrà
privatizzata? E l’acqua pubblica rimarrà tale? Cosa si riponderà al governo
sull’accoglienza agli immigrati? Diventeremo valdostani pure in Puglia? In sostanza, il signor Eupreprio Curto si
riconoscerà un una Puglia che privilegia il bene comune o si terrà strette le
sue radici liberiste e conservatrici? E il PD proseguirà nel suo percorso
dell’uomo solo al comando o tornerà a discutere con le persone, con i suoi
(pochissimi) iscritti non peones? Insomma, esiste qualcosa che faccia la differenza
fra un partito di destra e uno di sinistra? (Si può ancora dire sinistra?)
Stesse domande si pongono in Campania dove a vincere le
primarie è stato un individuo che, in quanto condannato, se verrà eletto sarà
immediatamente commissariato. Renzi era distratto, ricattato o che altro? Ma il
De Luca si trascina sostenitori di tutto rispetto:
Carlo Aveta, noto alle cronache per i suoi pellegrinaggi a
Predappio dove ama farsi fotografare sulla tomba dell’unico uomo politico che
ritiene degno di nota. e che, ultimamente, parlando di gay ha detto: "Si può ancora dire in un paese libero e
democratico che questi mi fanno schifo?".
E, sempre con De Luca,
troviamo: Mario Casillo e Nicola Marrazzo (PD) rinviati a giudizio per
peculato. Corrado Gabriele, in attesa di processo per presunte violenze
sessuali sulle figlie della sua compagna. Tommaso Barbato, indagato per voto di
scambio. Carlo Iannace, chirurgo, indagato per aver chiesto rimborsi per
interventi estetici spacciati per oncologici.
Oltre a una nutrita serie di destri momentaneamente a sinistra (si può
dire sinistra?)
Quasi quasi rimpiango le mutande verdi di Cota o i lecca lecca di Renzino Bossi.
Quasi quasi rimpiango le mutande verdi di Cota o i lecca lecca di Renzino Bossi.
Beh, se questa è la nuova politica, se queste sono le nuove alleanze, ne prendo atto, rimango stupito comunque dai
peana per il capo supremo provenienti da persone che sono (erano) a sinistra e
che ora adorano il decisionista. Ma si sa, noi vecchi siamo abituati, come dice il sindaco di Firenze, a voler caparbiamente perdere. O, per dirla con Brecht, a star seduti dalla parte del torto.
Le alternative per l’elettore paiono talmente omologate che
si può scegliere tranquillamente lanciando la monetina, oppure di dare un voto alternativo, sia pur perso per
le soglie di sbarramento. O di andare al mare quella domenica.
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