La vita ai tempi di twitter.
C’era una volta la politica, poi
è arrivato twitter.
C’erano una volta discorsi e
analisi e commenti, c’erano comunicazioni agli elettori. Poi è arrivato
twitter.
Il ministro Padoan (in sintonia con il suo premier ragazzino) in piena riunione Eurogruppo twitta: finalmente si
parla di crescita. (Dei capelli? Ricrescita?)
Renzi, dopo l’affaire Errani che
vede un presidente di regione accusato di reati inquietanti, invia perle di saggezza: Finché non c’è sentenza passata in giudicato
un cittadino è innocente.
Bella botta veramente, verrebbe da ritwittare: però quando uno è condannato per reati contro lo Stato non può essere
interlocutore per le riforme istituzionali in nome del popolo italiano. Meglio Dudù.
Ormai twittano tutti, anche
il buon Papa Francesco ci fa sapere cinguettando: Con Dios nada se pierde, pero
sin Él todo está perdido.
Insomma, tutto è tweet.
Anche Civati, le riscossa della sinistra, ci casca
come una pera, arriva un tweet che annuncia la morte di Ciampi (solamente
ricoverato), l’assemblea a Livorno si
interrompe e si sperticano in un commosso ricordo del Presidente Ciampi, applauso
dolente compreso. Era solo uno scherzo. E si che ci sono computer accesi
ovunque, a nessuno viene in mente di digitare www.ansa.it
? Macchè.Una notizia simile andrebbe quanto meno verificata.
In fondo quella di Papa Francesco
è fede, in Dio si crede e basta, non si discute, neppure si riforma. E la fede,
sappiamo, è fatta di dogmi e principi insindacabili, a costo di portare avanti,
in nome e per conto di Dio, la scomunica di Galileo per qualche secolo. Ma
questo è altro discorso.
Il problema è quando i tweet
riguardano l’economia, la politica, la giustizia, la vita pubblica. Che me ne
faccio di un tweet di Padoan se non mi dice qual è il parametro per la
crescita?
Ormai con twitter si annunciano anche divorzi o fine di
rapporti: “stasera non torno per cena, neppure i prossimi anni tornerò”
Oppure la tolleranza zero: “Nessuna tolleranza per le
moschee abusive” (Letizia Moratti già sindaca di Milano). Scritto così, come
fosse la lista della spesa, abusivismo religioso trattato alla stregua di una
qualunque riforma costituzionale. Me la vedo la Moratti scrivere sull'agenda: Comprare Pane, caffè, latte, pasta integrale, abbattere una moschea.
E c’è Gasparri che con i tweet riesce pure a litigare con
Paolo Virzì reo di aver detto una banale verità: “Incredibile avere avuto personaggi
mediocri come Gasparri al governo…” per tutta risposta riceve un “si curi ne ha
bisogno, avvertirò i suoi parenti”.
Se non è dibattito alto questo…
Poi ci sono quelli divertenti: “Silvio infuriato per l’ora
legale, la definisce: un complotto contro di noi”
Oppure uno che tenta di salvare twitter: “Uno dei vantaggi è
che i cafoni restano cafoni, però almeno sono sintetici”
E non è poi così male.
Ci sono i tweet meteorologici: “a 40° il condizionatore non serve, meglio il rosmarino”.
E per tornare alla politica, Renzi è “al lavoro su terzo
settore, ILVA, semplificazione” intanto voi state al mare e soprattutto state
sereni! (Questa non la scrive però. Letta si tocca le palle ogni volta che
la sente).
Leggevo da qualche parte che prima c’erano gli sms, poi
facebook, poi twitter. E pensare che quando l’umanità era retrograda, addirittura
le persone si parlavano guardandosi in faccia, giurassici!
Nessun commento:
Posta un commento