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giovedì 17 luglio 2014

La vita ai tempi di twitter

La vita ai tempi di twitter.
C’era una volta la politica, poi è arrivato twitter.
C’erano una volta discorsi e analisi e commenti, c’erano comunicazioni agli elettori. Poi è arrivato twitter.
Il ministro Padoan (in sintonia con il suo premier ragazzino) in piena riunione Eurogruppo twitta: finalmente si parla di crescita. (Dei capelli? Ricrescita?)
Renzi, dopo l’affaire Errani che vede un presidente di regione accusato di reati inquietanti, invia perle di saggezza:  Finché non c’è sentenza passata in giudicato un cittadino è innocente.
Bella botta  veramente, verrebbe da ritwittare: però quando uno è condannato per reati contro lo Stato non può essere interlocutore per le riforme istituzionali in nome del popolo italiano. Meglio Dudù. 

Ormai twittano tutti, anche il buon Papa Francesco ci fa sapere cinguettando: Con Dios nada se pierde, pero sin Él todo está perdido.
Insomma, tutto è tweet.
Anche Civati, le riscossa della sinistra, ci casca come una pera, arriva un tweet che annuncia la morte di Ciampi (solamente ricoverato),  l’assemblea a Livorno si interrompe e si sperticano in un commosso ricordo del Presidente Ciampi, applauso dolente compreso. Era solo uno scherzo. E si che ci sono computer accesi ovunque, a nessuno viene in mente di digitare www.ansa.it ? Macchè.Una notizia simile andrebbe quanto meno verificata.
In fondo quella di Papa Francesco è fede, in Dio si crede e basta, non si discute, neppure si riforma. E la fede, sappiamo, è fatta di dogmi e principi insindacabili, a costo di portare avanti, in nome e per conto di Dio, la scomunica di Galileo per qualche secolo. Ma questo è altro discorso.
Il problema è quando i tweet riguardano l’economia, la politica, la giustizia, la vita pubblica. Che me ne faccio di un tweet di Padoan se non mi dice qual è il parametro per la crescita?

Ormai con twitter si annunciano anche divorzi o fine di rapporti: “stasera non torno per cena, neppure i prossimi anni tornerò”

Oppure la tolleranza zero: “Nessuna tolleranza per le moschee abusive” (Letizia Moratti già sindaca di Milano). Scritto così, come fosse la lista della spesa, abusivismo religioso trattato alla stregua di una qualunque riforma costituzionale. Me la vedo la Moratti scrivere sull'agenda: Comprare Pane, caffè, latte, pasta integrale, abbattere una moschea.  

E c’è Gasparri che con i tweet riesce pure a litigare con Paolo Virzì reo di aver detto una banale verità: “Incredibile avere avuto personaggi mediocri come Gasparri al governo…” per tutta risposta riceve un “si curi ne ha bisogno, avvertirò i suoi parenti”.
Se non è dibattito alto questo…

Poi ci sono quelli divertenti: “Silvio infuriato per l’ora legale, la definisce: un complotto contro di noi”

Oppure uno che tenta di salvare twitter: “Uno dei vantaggi è che i cafoni restano cafoni, però almeno sono sintetici”
E non è poi così male.

Ci sono i tweet meteorologici: “a 40° il condizionatore non serve, meglio il rosmarino”.

E per tornare alla politica, Renzi è “al lavoro su terzo settore, ILVA, semplificazione” intanto voi state al mare e soprattutto state sereni! (Questa non la scrive però. Letta si tocca le palle ogni volta che la sente).


Leggevo da qualche parte che prima c’erano gli sms, poi facebook, poi twitter. E pensare che quando l’umanità era retrograda, addirittura le persone si parlavano guardandosi in faccia, giurassici!

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