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martedì 6 maggio 2014

maggio 1974 - campagna elettorale per difendere il divorzio

comizio di Nilde Jotti per il divorzio

Era il maggio del 1974. Quarant'anni fa in questi giorni eravamo impegnati in una campagna elettorale epocale, quella per il primo referendum abrogativo mai tenuto in Italia che si sarebbe svolto nei giorni 12 e 13 e che aveva per oggetto la richiesta di "abrogare la legge 898/70 Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio” detta Legge Fortuna Baslini sul divorzio. Fu importante perchè mise assieme (una delle rare volte che successe) tutte le sinistre, i cattolici non integralisti, i veri democratici da una parte,  gli oscurantisti e i nostalgici del duce dall'altra.  

Manifesto anti divorzio del divorziato Almirante

La legge, entrata in vigore il primo dicembre 1970, non pronunciava mai la parola “divorzio” ma “scioglimento del matrimonio”, suscitò immediate reazioni da parte del Vaticano e della Democrazia Cristiana appoggiata dal Movimento Sociale Italiano. Mal sopportavano, gli integralisti, che la società civile ammettesse che il matrimonio poteva essere un patto fra due persone e non solo un sacramento. Per arrivare a referendum i comitati per la famiglia, capeggiati dal democristiano Gabrio Lombardi e da Amintore Fanfani, segretario della DC, non esitarono a raccogliere firme nelle parrocchie e in ogni consesso possibile, i preti dal pulpito vagheggiavano di demoni e bambini mandati ad elemosinare, famiglie sfasciate ed ogni nefandezza possibile. A fronte di queste assurdità anche il fronte cattolico si spaccò verticalmente, associazioni come le ACLI e i
Manifesto del PSI
Cristiani per il socialismo, cattolici democratici come Prodi, Gozzini, La Valle, si batterono per votare un secco NO all’abrogazione.  Il tutto mentre una parte del PCI e una del PSI cercavano accordi con la DC, invano.
Fanfani, Almirante (divorziato), i giovanissimi Casini e Fini (divorziati), evocavano sciagure:  «La legge premia il marito indegno e traditore e punisce la donna fedele e onesta», ovunque venivano affissi manifesti con frasi false attribuite a Marx, Togliatti, Lenin, Benedetto Croce ecc. Fu guerra santa.

Leonardo Sciascia ebbe a dire dopo la schiacciante vittoria del NO e della democrazia: «Contro la vittoria del no tutto è stato fatto, l’inferno e lo stalinismo sono stati debitamente evocati, i bambini sufficientemente traumatizzati al punto che temevano, la sera del 13 maggio, che il padre e la madre dovessero lasciare la casa e abbandonarli per sempre»

   
Risultati
Sì o noVotiPercentuale
Yes check.svg Sì13 157 55840,7%
X mark.svg No19 138 30059,3%
Voti validi32.295.85897,8%
Schede bianche o nulle727.3212,2%
Voti totali33.023.179100,0%
Affluenza alle urne87,7% (quorum raggiunto)
Totale elettori
37.646.322



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