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venerdì 27 dicembre 2013

E' passato anche Natale

È passato il Natale, ora ci avviciniamo al capodanno. Questo però non passerà per dodici mesi. Alessandria e la tristezza che accompagna il viandante che va... Strade semibuie, Piazza Garibaldi in penombra, come l’umore di chi incontro. Sembra l’Italia!!! Si deve risparmiare anche sulla bolletta elettrica,la città sta fallendo.  
Voci, solo voci forse. “Non parlare di politica per carità, non in questi giorni di festa” vabbè, non parlo di politica, non a Santo Stefano, però le voci che si rincorrono?
Non parlano di politica in realtà, parlano di povertà, di tasse che tassano e rifiuti rifiutati. Anche l’azienda che li raccoglie è senza soldi. Parlano di sanità e di prezzi che “lo sai che fanno già i saldi senza scriverlo perchè non si può?”. E raccontano delle mense Caritas assaltate. Non politica, per carità, non a Santo Stefano. E poi è diffusa la disillusione “Dice il ministro tal dei tali che il 2014 saremo fuori dalla crisi. Lo dicono dal 2008 che il prossimo anno saremo tutti più ricchi...” Pare di sentire Lucio Dalla “L’anno che sta arrivando, fra un anno passerà...”  Sfreccia un’auto di lusso lì accanto, sopra una signora bella bella bella, con una pelliccia bianca, anche lei  bella bella bella (quanti animaletti coprono il corpaccione burroso della signora?). Un’altra signora con il suo pacchettino regalo per chissà chi dice “beata lei” e prosegue a camminare. I bimbi lasciamoli stare, è la loro festa! Mangeranno panettone e dolci. Le nonne tireranno fuori abilità culinarie d’altri tempi, gli anni in cui c’erano pochi ricchi e moltissimi poveri che cucinavano con fantasia ogni cosa costasse poco.

Non ci penso proprio a parlare di politica il giorno di Santo Stefano. In realtà vorrei poterne non parlare più per tutto il 2014, però già lo so, la politica è come le sigarette, prima di riuscire a smettere magari passi a quelle elettroniche, ma ti trovi sempre qualcosa in bocca. Ricordo in tempi non sospetti, erano gli anni ’80, una meravigliosa pubblicità, un sei per tre a Genova, sopra la foto di due stupende labbra rosse come il fuoco e sotto la frase “perchè fumare? Ci sono tante cose intelligenti che si possono fare con la bocca”. Ammiccante, certo, neppure politicamente corretta, se lo leggono le femministe va a finire che si incazzano.
L’amico che sta al banco con sua moglie al mercatino di Natale mi dice che quest’anno ha fatto la metà dello scorso. Ed io ripenso a chi dice che “l’Italia è un grande paese e ce la farà”. Lo penso e ripenso e mi chiedo che diamine farà l’Italia in queste condizioni, quando anche le speranze sono svendute a prezzi di saldo. Poi ascolti moralisti che dicono che “gli italiani spendono anche se non ne hanno e i ristoranti sono tutti pieni...” e ti viene da guardare fuori dai ristoranti, e vedi che la strada è ancora più piena. Strambo paese l’Italia, anche la Grecia però, anche la Spagna. E mettici dentro il Portogallo e l’Irlanda. A questo punto viene un dubbio: se siamo quasi maggioranza noi, quelli strani, non è che dobbiamo rivedere il concetto di normalità in Europa? Non decliniamo più la parola Diritti, nessuno lo fa più, a quanto pare.  Parliamo di pensioni, per esempio. Potrebbe una Democrazia compiuta e dignitosamente seria considerarle un Diritto? E qui pioveranno gli indici tesi ad indicare il comunista. Mettiamo che a qualche statista venga in mente di dire “le pensioni sono un diritto inalienabile per tutta la popolazione. Ad ogni cittadino italiano verrà corrisposta la stessa cifra che gli consentirà di vivere. Tutte le pensioni saranno della stessa entità a prescindere dai pregressi di chi la riceve. Nella vita lavorativa ogni cittadino verserà all’ente una cifra percentuale definita in base ai suoi guadagni”.

Banalissima solidarietà, fine delle scandalose pensioni d’oro e via dicendo. In fondo chi ha guadagnato moltissimo lavorando o ricoprendo incarichi pubblici dovrebbe avere risparmi adeguati a garantirgli uno stile di vita dignitoso, al resto ci penserà la pensione intregrativa che si è fatto da solo.  Il vero scandalo è che esistano pensionati per i quali mille euro sono un sogno irraggiungibile ed altri che li vedono come spiccioli per le mance. A 80 anni quasi tutti cenano con la stessa minestrina, lo stato, se è Democratico veramente, dovrebbe garantire ad ognuno di mangiarla calda. 

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