È passato il Natale, ora ci avviciniamo al capodanno. Questo
però non passerà per dodici mesi. Alessandria e la tristezza che accompagna il
viandante che va... Strade semibuie, Piazza Garibaldi in penombra, come l’umore
di chi incontro. Sembra l’Italia!!! Si deve risparmiare anche sulla bolletta
elettrica,la città sta fallendo.
Voci, solo voci forse. “Non parlare di politica per carità,
non in questi giorni di festa” vabbè, non parlo di politica, non a Santo
Stefano, però le voci che si rincorrono?
Non parlano di politica in realtà,
parlano di povertà, di tasse che tassano e rifiuti rifiutati. Anche l’azienda
che li raccoglie è senza soldi. Parlano di sanità e di prezzi che “lo sai che
fanno già i saldi senza scriverlo perchè non si può?”. E raccontano delle mense
Caritas assaltate. Non politica, per carità, non a Santo Stefano. E poi è
diffusa la disillusione “Dice il ministro tal dei tali che il 2014 saremo fuori
dalla crisi. Lo dicono dal 2008 che il prossimo anno saremo tutti più
ricchi...” Pare di sentire Lucio Dalla “L’anno che sta arrivando, fra un anno
passerà...” Sfreccia un’auto di lusso lì
accanto, sopra una signora bella bella bella, con una pelliccia bianca, anche
lei bella bella bella (quanti animaletti
coprono il corpaccione burroso della signora?). Un’altra signora con il suo
pacchettino regalo per chissà chi dice “beata lei” e prosegue a camminare. I
bimbi lasciamoli stare, è la loro festa! Mangeranno panettone e dolci. Le nonne
tireranno fuori abilità culinarie d’altri tempi, gli anni in cui c’erano pochi
ricchi e moltissimi poveri che cucinavano con fantasia ogni cosa costasse poco.
Non ci penso proprio a parlare di politica il giorno di
Santo Stefano. In realtà vorrei poterne non parlare più per tutto il 2014, però
già lo so, la politica è come le sigarette, prima di riuscire a smettere magari
passi a quelle elettroniche, ma ti trovi sempre qualcosa in bocca. Ricordo in
tempi non sospetti, erano gli anni ’80, una meravigliosa pubblicità, un sei per
tre a Genova, sopra la foto di due stupende labbra rosse come il fuoco e sotto
la frase “perchè fumare? Ci sono tante cose intelligenti che si possono fare
con la bocca”. Ammiccante, certo, neppure politicamente corretta, se lo leggono
le femministe va a finire che si incazzano.
L’amico che sta al banco con sua moglie al mercatino di
Natale mi dice che quest’anno ha fatto la metà dello scorso. Ed io ripenso a
chi dice che “l’Italia è un grande paese e ce la farà”. Lo penso e ripenso e mi
chiedo che diamine farà l’Italia in queste condizioni, quando anche le speranze
sono svendute a prezzi di saldo. Poi ascolti moralisti che dicono che “gli
italiani spendono anche se non ne hanno e i ristoranti sono tutti pieni...” e
ti viene da guardare fuori dai ristoranti, e vedi che la strada è ancora più
piena. Strambo paese l’Italia, anche la Grecia però, anche la Spagna. E mettici
dentro il Portogallo e l’Irlanda. A questo punto viene un dubbio: se siamo
quasi maggioranza noi, quelli strani, non è che dobbiamo rivedere il concetto
di normalità in Europa? Non decliniamo più la parola Diritti, nessuno lo fa
più, a quanto pare. Parliamo di
pensioni, per esempio. Potrebbe una Democrazia compiuta e dignitosamente seria
considerarle un Diritto? E qui pioveranno gli indici tesi ad indicare il
comunista. Mettiamo che a qualche statista venga in mente di dire “le pensioni
sono un diritto inalienabile per tutta la popolazione. Ad ogni cittadino
italiano verrà corrisposta la stessa cifra che gli consentirà di vivere. Tutte
le pensioni saranno della stessa entità a prescindere dai pregressi di chi la
riceve. Nella vita lavorativa ogni cittadino verserà all’ente una cifra
percentuale definita in base ai suoi guadagni”.
Banalissima solidarietà, fine delle scandalose pensioni
d’oro e via dicendo. In fondo chi ha guadagnato moltissimo lavorando o
ricoprendo incarichi pubblici dovrebbe avere risparmi adeguati a garantirgli
uno stile di vita dignitoso, al resto ci penserà la pensione intregrativa che
si è fatto da solo. Il vero scandalo è
che esistano pensionati per i quali mille euro sono un sogno irraggiungibile ed
altri che li vedono come spiccioli per le mance. A 80 anni quasi tutti cenano
con la stessa minestrina, lo stato, se è Democratico veramente, dovrebbe
garantire ad ognuno di mangiarla calda.
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