Yvan Sagnet e i Sindaco Carlo Salvemini
Il comportamento della minoranza in comune a Lecce è
assolutamente disarmante. I fatti si riferiscono alla cittadinanza onoraria a
Yvan Sagnet. La sua storia è nota:
Nato a Douala,
Camerun, appassionato della cultura italiana e di calcio, nel 2008 emigra in
Italia, grazie ad una borsa di studio, si iscrive al Politecnico di Torino dove
si laureerà brillantemente in ingegneria delle comunicazioni. Nel 2011 arriva in
quel di Nardò come raccoglitore di angurie. Non tarda a rendersi conto della
drammatica situazione che vede lui e i suoi compagni e colleghi iper sfruttati
dai coltivatori locali che si avvalgono, impuniti, dei caporali per far lavorare
in nero gli immigrati. Con paghe da fame taglieggiate dai caporali stessi che
girano armati e impongono prezzi per i trasporti, i panini e addirittura per l’acqua
che “offrono”.
Yvan si fa promotore di uno sciopero dei braccianti della
durata di un mese, diventerà attivo sindacalista CGIL, e grazie al suo impegno
diverrà legge il reato di caporalato.
Nel frattempo scrive e si occupa attivamente in tutta Italia
dello sfruttamento degli immigrati. Suoi sono i libri: “Ama il tuo sogno. Vita e rivolta nella terra
dell’oro rosso”, del 2012 e riedito nel 2017, che ripercorre le tappe della
protesta per la tutela dei diritti dei braccianti migranti , e nel 2015
"Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra capolarato e sfruttamento"
(scritto in collaborazione con il sociologo Leonardo Palmisano) (Da Wikipedia)
La cronaca purtroppo racconta che questo tipo di sfruttamento
coinvolge ogni parte d’Italia, dal profondo sud per pomodori e angurie, su su
fino all’Emilia e al Monferrato per la vendemmia. Un’onta infinita per la
democrazia e le libertà individuali.