Dopo la strage di Hanau
in Germania risulta ancora più chiaro quanto evidenziato da una importante
inchiesta su L’Espresso
del 14 febbraio scorso “Il Fascista alla porta, una rete suprematista
internazionale presente anche in Italia…”
E’ ormai acclarato come esita una fitta rete di contatti e
di siti gestiti da nazisti e fascisti a livello internazionale. La migrazione
degli espulsi da Facebook verso siti
quali Telegram e altri loro complici, i quali predicano l’odio verso il
diverso, sia negro, ebreo, straniero, gay o quant’altro, ha come scopo la
ricerca della strage fine e sé stessa. Anche in Italia abbiamo avuto esempi di
questa strategia con vere e proprie mattanze (Traini docet) e con lo
stillicidio di scritte, svastiche sui monumenti, minacce a ebrei e non solo. La
strategia di questi criminali ha una profonda somiglianza con quella dell’isis,
lanciare segnali di guerra in rete e lasciare agire cani sciolti in ogni dove.
Esaltati che nel chiuso delle loro camerette si drogano con notizie e slogan che
leggono su quei siti, e si sentono autorizzati a compiere le peggiori
nefandezze, assaltare immigrati, gay, e nelle meno cruente ipotesi, a fare
scritte sui campanelli e sui muri, invitando di conseguenza all’odio diffuso.
In tutto questo agiscono, colpevolmente inconsapevoli, individui
che rimestano nella palta del neofascismo. Sindaci di piccole città che
chiedono lo scioglimento dell’ANPI, personaggi squallidi che si rendono, nei
fatti, collaterali alla strategia di questi criminali condannando chi li
contrasta a livello etico, morale, culturale.
Nessuno intende sostituirsi agli inquirenti, ad ognuno il
suo lavoro, però è indispensabile una profonda riflessione e una continua vigilanza
a qualunque livello. E denunciare ogni sospetto movimento a chi ha il compito
di indagare.
La storia parte da lontano, è di questi giorni la notizia
che la strage di Bologna, ad opera dei neofascisti nostrani, venne imposta,
finanziata e agevolata da Licio Gelli, il quale aveva ai suoi ordini i servizi
deviati e una parte della politica nostrana, d’accatto, oltre che legami
stretti con le mafie. Il passaggio di consegne ad un altro ventennio dominato
da personaggi poi condannati per vari reati quali malversazione e strettissimi
rapporti con cosa nostra (cit. Dell’Utri, Berlusconi & c.) fu una delle
conseguenze di quel periodo e di quelle stragi.
Ora questo nuovo fenomeno che vede leggera indifferenza,
come già citato, di una parte della politica ufficiale. Braccia tese ai comizi
di noti politici già padani, teste rasate e, ovviamente, singoli folli disponibili
ad azioni cruente che si lasciano irretire da chi vuole pieni poteri.
Le difese da tutto questo scempio stanno nella ostinata
valorizzazione della democrazia in ogni sua forma, anche nell’impedire colpi di
mano che vogliono depotenziare le rappresentanze parlamentari consegnandoci un
parlamento fatto di ricchi signori che possono comprarsi voti e rappresentare
solo una parte della popolazione. Stanno nell’antifascismo, nella lettura
attenta degli accadimenti e nella loro comprensione, e soprattutto, citando un noto
magistrato, continuando a ”resistere, resistere,
resistere”.