Ci sono luoghi in cui l’oscurità abbaglia. La parete è nera,
la porta è normale, non grande né piccola, però quando entri al Fondo Verri puoi incontrare un sorriso, un poeta, molti
poeti, un cantautore, molti cantautori. Là dentro respiri profumo di carta e di
rabbia. La carta di libri che spuntano ovunque, la rabbia del poeta che
scolpisce parole, rabbia e dolcezza, tristezza e gioia di vivere. Quello che affascina e ammalia è dietro quella
porta, appartato quasi fosse l’eccesiva timidezza a tenerlo seminascosto.
Eppure l’indirizzo è di quelli roboanti, Santa Maria Del
Paradiso si chiama la via. La Donna (Ma/Donna) per eccellenza, la sintesi di
ogni bontà, l’intermediaria fra l’umano e il grande timoniere lassù, la madre
che sacrificò la sua stessa maternità, forse senza rendersene conto. Uno di quei nomi che dovrebbero far venire
la pelle d’oca al solo pronunciarlo. Per chi ha la fortuna o la ventura di avere
una fede, ma anche per chi non crede. Perché Maria è emblema, a prescindere da
tutto, è una non divinità quasi laica.
E proprio in questa viuzza, piccola, a pochi metri dalla
maestosa porta Rudiae, una delle tre porte di lecce, quella con Oronzo che
benedice da lassù il viandante che va, il turista che arriva, che saluta chi
parte, e pensare che un giorno lontano le porte erano quattro, poi una
scomparve, peccato.
Là dentro, fra libri, poemi e computer, Piero e Mauro
lavorano, salutano chi entra, quattro chiacchere, un caffè se capita, in attesa
dei poeti e degli scrittori spesso senza nomi altisonanti, perché la scrittura
è vita, le parole che si inseguono sui fogli sono essenziali per comprendere l’inverosimile
vero di politica, amore, gioia di vivere, fatica di vivere…
E poi… e poi basta così, grazie a Piero e Mauro per tenere
caparbiamente vivo un luogo del sapere e del parlare. Soprattutto dell’ascolto.
Fondo Verri Via Santa Maria Del Paradiso, Lecce