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domenica 27 gennaio 2019

Elezioni Lecce


Lecce va verso elezioni anticipate, occorre provare a capire per votare.
Carlo Salvemini ph: facebook

….A chi mi accompagnerà in questa nuova sfida, ricordo che il linguaggio è sostanza della politica. Come ci insegna un bel libro di Gianrico Carofiglio, anche quando nel confronto politico si finisce inevitabilmente “con i piedi nel fango” non dobbiamo mai smettere di “guardare l’orizzonte”, tradendo il senso del nostro impegno. Che non è riuscire a sconfiggere il nostro avversario, ma riuscire a farci riconoscere dai cittadini come meritevoli di fiducia degni e capaci di svolgere il difficile compito di amministrare una città come Lecce. Un patrimonio immenso di bellezza, possibilità, vitalità, speranze. Un patrimonio che appartiene non a chi lo governa pro tempore, ma a tutti i cittadini... (da un post su Facebook di Carlo Salvemini, candidato sindaco di Lecce).

Da nuovo elettore a Lecce sento la necessità di votare per chi rappresenta non un pensiero unico, ma una pluralità di opzioni. Fermi restando i principi fondanti ed imprescindibili ai quali ispirarsi: la Costituzione, l’antifascismo, l’accoglienza, il no ad ogni forma di razzismo, il civismo nel senso più lato del termine, oltre che, ovviamente e scontatamente, l’onestà intellettuale e politica, tutto ciò non fa parte del pensiero unico ma, come dicevo, dei principi imprescindibili, senza i quali anche il solo gesto di votare diventa faticoso e, spesso, si sceglie di non fare, proprio per evitare di votare “il meno peggio” quando non si riesce a intravvedere il meglio.
Purtroppo l’Italia sta vivendo un periodo terribile dal punto di vista dell’accoglienza. La scelta del governo centrale di lasciare in mare una nave con delle Persone a bordo, di chiudere i porti, di non soccorrere e non accogliere immigrati in nome di una lotta contro l’Europa che, pur avendo responsabilità indecenti per paesi civili, non giustifica le scelte del governo italiano di lasciare al gelo uomini, bimbi e donne. Questa è cronaca quotidiana purtroppo. Dall’altra parte vediamo rinascere gruppi di dichiarata fede fascista quando non nazista contro ogni principio etico e politico e soprattutto contro la Costituzione della Repubblica. Tutti questi fatti accadono in Italia e non possono, né devono, essere “altro” di qualunque governo, anche di quelli cittadini, perchè l’onda lunga delle scelte governative si abbatte con violenza anche nei più piccoli centri. Proprio per questo ogni cittadino dovrebbe sentire il dovere di schierarsi, di scegliere. In questo senso vanno le prese di posizione di molti sindaci, da quello di Palermo, a quello di Napoli e su su fino all’estremo nord, di contestare e rifiutare la politica di non accoglienza del governo centrale.
Per questo, e forse mai come oggi, occorre comprendere per votare. Non basta il buon governo e la buona amministrazione, purtroppo, sono punti di partenza imprescindibili ma insufficienti, occorre capire le scelte anche politiche di chi andremo a votare, il loro pensiero in fatto di accoglienza, rifiuto di ogni forma di totalitarismo, disponibilità a dire, come i sindaci di altre città e paesi, dei chiari “no” a politiche che si ritengano non accettabili. Salvemini nel suo post di presentazione, si presenta in ticket con l’attuale vicesindaco, quindi dovremo votare il pacchetto intero, questa è una scelta chiara di continuità, tuttavia, viste le premesse di cui parlavo, mai come ora è necessaria, da ogni parte in campo, chiarezza.   Le scelte devono avere una direzione globale e non particolare. Non si può parlare di traffico sena avere la visuale e il progetto della città futura che si immagina, magari senza auto in centro, e non si può parlare di accoglienza e di democrazia senza avere ben chiari i limiti imposti dalla Costituzione che riguardano tutti i cittadini italiani. Egualmente occorre tenere alto il ricordo di quanto i salentini si prodigarono negli anni ’90, all’arrivo di migliaia di albanesi, di come accolsero, di come protessero l’immigrato.  
Facciamo tesoro delle parole di Carlo Salvemini:
…Per questo noi continueremo a camminare sulla nostra strada, con il nostro stile. Consapevoli che infarcire di rancore, rabbia, risentimento, arroganza il dibattito pubblico porta alla sconfitta di tutti, e che a vincere, anche nelle contrapposizioni più aspre, sono l’intelligenza, la validità degli argomenti, la capacità di parlare con chiarezza del futuro...
Intelligenza, validità degli argomenti e capacità di parlare con chiarezza del futuro sono anche questo, schierarsi non per una generica pietas, ma per scelta etica, politica, umana.