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martedì 6 marzo 2018

Elezioni 2018. patatrac delle sinistre


Questa è l'Italia che esce dalle elezioni del 4 marzo 2018. In Giallo il movimento 5 stelle, in blu il centrodestra, le insignificanti zone rosse sono quel che rimane del centro sinistra e delle sinistre in genere. 
A fronte di risultati così definitivi, epocali, inquietanti, sentiamo dire da Renzi che la colpa è stata si chi votò NO al referendum sulla sua iniqua riforma costituzionale e di Mattarella che non lo fece andare al voto nel 2017. Non una parola di autocritica, nulla di sbagliato, anzi, rivendica ogni mossa e, sia pure senza dirlo apertamente, si prepara a ricandidarsi alla guida del partito (se così sarà dovremo dire che il PD ha il leader che si merita). Le altre sinistre si dimostrano spesso molto "sinistre", nel senso peggiore del termine. Ho letto qualcuno di potere al popolo (1,5%) che diceva "buon risultato, partiamo da qui", Liberi e Uguali, nonostante alcuni pezzi grossi (D'Alema, Bersani, Grasso, Fratoianni, Civati, Boldrini ecc.) ha a malapena messo assieme i voti per superare di stretta misura la soglia di sbarramento del 3%. Insomma, una batosta epocale per le sinistre tutte, sono evaporate lasciando scie si supponente arroganza dietro di loro. E' il capolinea di un percorso partito da lontano, dalla formazione del PD con una fusione a freddo di anime diverse e preso in mano da orde barbariche di rampanti che hanno di botto archiviato decenni di storia, di sezioni, di presenza sul territorio, di contatto diretto con le persone, con gli elettori, per creare apparati guidati da guitti toscani e non. Non a caso vincono (stravincono) formazioni che forzano le paure e le ansie, come gli estremisti di destra della lega, e i cinque stelle che parlano linguaggi vicini alle persone e promettono (vedremo come riusciranno a farlo, cosa della quale mille dubbi sorgono) improbabili rivoluzioni civili. Dopo una roboante campagna elettorale in cui tutti hanno promesso tutto, ora è tempo di capire come e quante promesse potranno essere mantenute. Auguri agli italiani tutti, ne abbiamo bisogno, con una classe politica improvvisata e raffazzonata come quella attuale, ne abbiamo veramente bisogno. Come avremmo necessità di umiltà, di capire senza urlare.






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