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martedì 4 luglio 2017

Alfonsina Storni

Voy a dormir

Denti di fiori, culla di rugiada
mani di erbe, e tu, nutrice fina
peparami lenzuola della terra
e il copriletto carda poesiaoso dei muschi.
Nutrice mia, portami a letto, dormo.
Mettimi una lampada al capezzale
una costellazione, quella che vuoi,
van bene tutte, abbassala un pochino.
Lasciami sola: si rompono i germogli,
ti dondola dall’alto un pie’ celeste
e un passero che traccia i suoi spartiti
per il tuo oblio. Grazie. Ah, ancora…
Se chiama lui, di nuovo, per telefono
digli che non insita. Sono già andata.

Testo originale:
Dientes de flores, cofia de rocío,
manos de hierbas, tú, nodriza fina,
tenme prestas las sábanas terrosas
y el edredón de musgos escardados.
Voy a dormir, nodriza mía, acuéstame.
Ponme una lámpara a la cabecera;
una constelación; la que te guste;
todas son buenas, bájala un poquito.
Déjame sola: oyes romper los brotes…
te acuna un pie celeste desde arriba
y un pájaro te traza unos compases
para que olvides…Gracias. Ah, un encargo:
si él llama nuevamente por teléfono
le dices que no insista, que he salido

Alfonsina lasciò questa poesia a chi rimase... poi si fece abbracciare dal mare. Andò a dormire. Donna forte, socialista, una delle poetesse più importanti di sempre in America Latina. Se ne andò troppo presto, stroncata dal male fetente e dall'impossibilità di proseguire a scrivere, se ne andò lasciando una lettera al figlio ed una poesia.... 

Struggente la canzone cantata mirabilmente da Mercedes Sosa che la ricorda: Alfonsina y el mar (Autore : Ariel Ramírez Testo : Felix Luna)

“Por la blanda arena
que lame el mar
su pequeña huella
no vuelve más
un sendero solo
de pena y silencio llegó
hasta el agua profunda
un sendero solo
de penas mudas llegó
hasta la espuma.
Sabe Dios qué angustia
te acompañó
qué dolores viejos
calló tu voz
para recostarte
arrullada en el canto
de las caracolas marinas
la canción que canta
en el fondo oscuro del mar
la caracola.
Te vas Alfonsina
con tu soledad
¿Qué poemas nuevos
fuíste a buscar?
Una voz antigüa
de viento y de sal
te requiebra el alma
y la está llevando
y te vas hacia allá
como en sueños
dormida, Alfonsina
vestida de mar.
Cinco sirenitas
te llevarán
por caminos de algas
y de coral
y fosforescentes
caballos marinos harán
una ronda a tu lado
y los habitantes
del agua van a jugar
pronto a tu lado.
Bájame la lámpara
un poco más
déjame que duerma
nodriza, en paz
y si llama él
no le digas que estoy
dile que Alfonsina no vuelve
y si llama él
no le digas nunca que estoy
di que me he ido.
Te vas Alfonsina
con tu soledad
¿Qué poemas nuevos
fueste a buscar?
Una voz antigua
de viento y de sal
te requiebra el alma
y la está llevando
y te vas hacia allá
como en sueños
dormida, Alfonsina
vestida de mar”.
————————————
Traduzione.
“Sulla morbida sabbia
lambita dal mare
la sua piccola orma
non torna più
un sentiero solo
di pena e silenzio
giunse all’acqua profonda
un sentiero solo
di mute pene giunse
fino alla spuma.
Sa Dio che angoscia
ti accompagnò
quali antichi dolori
la tua voce fece tacere
per giacere
cullata dal canto
delle conchiglie marine
la canzone che la conchiglia
canta nel fondo oscuro del mare
Te ne vai
con la tua solitudine, Alfonsina
che poesie nuove
andasti a cercare?
Una voce antica
di vento e di sale
ti blandisce l’anima
e la guida
e tu vai fin là
come in un sogno
addormentata, Alfonsina
vestita di mare
Cinque sirenette
ti guideranno
per sentieri di alghe
e di corallo
e fosforescenti cavalli marini
faranno accanto a te un girotondo
e gli abitanti dell’acqua
verranno subito a giocare
accanto a te.
Abbassa un poco di più la luce
nutrice, lasciami dormire in pace
e se lui chiama
non dirgli che sono qui
dì che Alfonsina non torna
e se lui chiama
non dirgli che sono qui
digli che me ne sono andata
Te ne vai
con la tua solitudine, Alfonsina
che poesie nuove
andasti a cercare?
Una voce antica
di vento e di sale
ti blandisce l’anima
e la guida
e tu vai fin là
come in un sogno
addormentata, Alfonsina
vestita di mare”.
(Traduzione a cura di Angela Maria Daffinà)



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