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giovedì 11 maggio 2017

Franceschini, Berlusconi e legge elettorale

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Il fuorilegge (ph: https://goodmorningumbria)

“…La legge elettorale è come il volante per un autista: se non ce l’ha non può guidare. E siccome dovrebbero essere gli elettori a guidare la macchina democratica, si deve dire che in Italia, al momento, la democrazia è ridotta, parziale, ferita…”
Così scrive Antonio Polito in un corsivo sul Corriere del 10 maggio 2017.
In effetti il giochino della legge elettorale mancante per esplicita volontà dei partiti, PD in testa, è un vero e proprio vulnus per l’agire democratico, ed è uno schiaffo dato violentemente in faccia al Presidente Mattarella il quale ha chiesto più volte di provvedere. Se è vero che la Consulta ha lasciato una legge operativa, altrettanto vero è che i due sistemi elettorali (Camera e Senato) sono scollati, scollegati e renderebbero ingovernabile qualsiasi esito le votazioni propongano. il Parlamento   mai è stato rappresentato peggio di questa legislatura. Tranne che nel periodo fascista, allora era la dittatura, oggi diciamo di improvvisazione, dabbenaggine, l’essere in balia di elezioni interne a partiti che dovrebbero, prima di tutto, pensare la bene comune, dei cittadini, elettori o meno che siano. Invece assistiamo a cose che in nessuna Democrazia avanzata possiamo vedere. Il caso del ministro Franceschini che in un’intervista al Corriere dice “Ci rivolgiamo a Berlusconi, il PD non intende governare con l’area guidata da Fratoianni…” è un’affermazione che dovrebbe indurre qualunque persona di buon senso a chiedere le dimissioni immediate dall’incarico di ministro e da Parlamentare di Franceschini.
Lo è perchè lui, come troppa parte della politica, tratta da statista un pregiudicato condannato in via definitiva a 4 anni (tre dei quali coperti da indulto) per frode fiscale nel 2013. Lo è perché lo stesso pregiudicato a novembre 2013 è stato dichiarato decaduto e fino al 2019 non ha diritto di voto passivo ed attivo.
Insomma, Franceschini e chiunque invita al Nazareno quel milanese, lo fa in spregio del buon senso, dell’etica, della politica e degli elettori.
Praticamente gli dice “non hai diritto di votare, però sei indispensabile per dettare le regole del voto, non sei parlamentare, però puoi decidere delle leggi e delle norme. Sei un fuorilegge condannato in tre gradi di giudizio, però puoi decidere della sorte dei governi italiani. Il tutto con la nostra benedizione, nostra e dei giornalisti prostrati ai tuoi piedi”.

Fino a quando sopporteremo ancora tutto ciò? Vogliamo una legge elettorale subito, vogliamo che un condannato abbia identici diritti e doveri di tutti i condannati. Non vorremmo mai trovarci altri collusi per mafia (magari già condannati) trattati come salvatori della patria. 

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