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mercoledì 25 gennaio 2017

Una pensione per Riccardo Orioles

Riccardo Orioles è un giornalista italiano. Nel 1982 fondò con Pippo Fava il periodico I Siciliani. Fava venne trucidato dalla mafia un anno dopo. Orioles proseguì nel suo impegno in contrasto delle mafie come giornalista.
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Fu tra i fondatori del settimanale Avvenimenti e fino al 1995 direttore de I Siciliani. Nel maggio 2006 fonda e dirige il mensile Casablanca sempre occupandosi di mafia e corruzione. Nel 2008 la rivista chiude per mancanza di fondi e nasce ‘U Cuntu, giornale on line. Nel frattempo il suo nome compare come direttore di Telejato, TV che molto infastidisce i mafiosi.
Ora Orioles ha maturato una pensione di 400 euro al mese, pensione sociale che non gli consente di pagarsi le cure mediche di cui necessita. Per questo su Change.org è stata lanciata una petizione per fargli ottenere un vitalizio grazie alla “legge Bacchelli” che consente di sostenere italiani che si sono distinti “per chiara fama” nel mondo dell’arte, del lavoro e ai quali vengano meno i mezzi di sostentamento minimi per la sopravvivenza.
La petizione ha raccolto 30.000 adesioni e le firme sono state consegnate alla presidente della Camera Boldrini.
Giusto e corretto che lo Stato dedichi risorse per la dignità e la sopravvivenza di persone illustri, giusto e corretto che non venga negata la possibilità di curarsi a Orioles. Una domanda tuttavia si impone prepotente e tristemente: quanti italiani sono in condizioni di estrema povertà e rinunciano alle cure minime? Quanti “suicidi” indotti dalla miseria e non assistiti in Italia? E i deputati e senatori che tanto si infervorano per non concedere un fine vita dignitoso a chi non ha più speranze come si pongono di fronte a questo scempio? I Giovanardi, i La Russa e i cascami della civiltà e della democrazia non si sentono correi nel negare il sostentamento e la dignità di migliaia di persone? Un pensionato che non si cura perché non ha i quattrini per farlo e muore possiamo considerarlo morto per omicidio colposo?

Ho firmato senza pensarci un attimo la petizione per Orlioles, naturalmente, e lo rifarei immediatamente, rimane tuttavia aperto il problema dei problemi: la salvaguardia della dignità di persone che, magari, non sono di chiara fama, ma che hanno lavorato, prodotto, sbagliato, fatto piccole o immense azioni. Rimane il problema di offrire a tutti un reddito minimo, cure gratuite, e rimane aperto il problema di dare ad “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”, come diceva Karl Marx e come è scritto nella Bibbia, agli Atti degli apostoli (cfr. At 4, 35) dove l’identico concetto era espresso come forma più alta di democrazia, o se vogliamo di pietas. Quando considereremo i pensionati al minimo persone piuttosto che problemi di bilancio? 

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