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sabato 31 dicembre 2016

Buon anno

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E se ne va il 2016. Come ogni anno ci si troverà a festeggiare il nuovo che arriva, senza pensare che, in fondo, si festeggia  il fatto di invecchiare. Qualcuno crescerà solamente, pochi però. Comunque faccio un po’ di auguri perché si prosegua ad invecchiare.
Alla città di Aleppo e ai suoi abitanti auguro che i portatori di pace comprendano, alla buon’ora, che bombardare è un concetto leggermente diverso da quello di pace.
Al PIL dell’Italia che deriva da vendita di armamenti faccio gli auguri migliori perché evapori improvvisamente e si trasformi in PIL da produzione di giocattoli.
Agli intolleranti auguro tolleranza, sia di fede che di comportamenti. Ed auguro di cuore a tutti quelli che scrivono perke di vedere la K sparire dalla loro tastiera e di considerare la lingua italiana come un meraviglia. In fondo il risparmio di una lettera nell’economia del mondo è assolutamente irrilevante, anzi, abbatte il PIM (Prodotto Intelligenza Media).
Ringrazio i cultori del cibo alternativo e innovativo, di cuore li ringrazio, anche se, confesso, la scoperta di curcuma, zenzero, tofu e altro, non mi ha proprio rivoluzionato la vita. Proseguo ad adorare una bella pasta al pesto, agnolotti, patate al forno e via dicendo. E’ vero, sono vecchio e probabilmente statico, però una frittura di pesce e una cotoletta impanata ben fritta nel burro  mi inebriano ancora come un tempo, un po’ come il primo amore (che non si scorda mai).
E auguri anche a quello sconosciuto incontrato alle sette di mattina che mi ha teso la mano dicendomi “auguri amico”. Sarà che lui è amico del mondo, però mica me la sentivo di rispondere male.
Auguri anche a Mattarella che questa sera, come ogni anno fa ogni Presidente della Repubblica, parlerà dal suo studio all’Italia intera dicendo cose che poi tutti i TG si affretteranno a interpretare neppure fossero i quesiti della Sfinge. Il bello sarà, come ogni anno, che ognuno ne darà interpretazione diversa.
Al ponte Meier di Alessandria auguro meno scivolosità. Al filobus di Lecce (par condicio) di viaggiare anche la domenica per ammortizzare la stratosferica cifra del suo costo.
E poi ancora agli interratori di rifiuti tossico nocivi sparsi nell’Italia intera da mafie arrembanti con la complicità di politici compiacenti, ai gestori di slot machines e giochi d’azzardo, in genere ai mafiosi auguro tutto il male possibile e tanti tanti anni ancora di vita. In galera però.
E auguri a quelli che parcheggiano in doppia fila però mettono le quattro frecce pensando di essere intelligenti, a quelli che ti passano sui piedi mentre attraversi il passaggio pedonale e ti guardano stupiti perchè osi attraversare. 
...E ancora si potrebbe proseguire a lungo, però, che dire? Auguri al mondo intero, in un modo o nell’altro.



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