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lunedì 12 settembre 2016

Renzi a Lecce... Piove governo ladro

Fine settimana con il botto a Lecce. Sotto una pioggia scrosciante e infinita, venerdi sera è arrivato il Presidente del Consiglio Renzi. Come si addice ai veri leader il luogo doveva essere un contenitore immenso di sostenitori del buon governo. Piazza, dirà qualcuno, ebbene no, un teatro. D’altronde la pioggia era tale che la scelta si è rivelata opportuna. Peccato per gli sbarramenti di polizia, vigili urbani, carabinieri, guardia di finanza (e probabilmente boys scouts) che bloccavano ogni accesso al centro dal primo pomeriggio. Sembrava arrivasse Obama, invece era solo Renzi. Comunque il teatro era gremito, mille spettatori secondo gli organizzatori, 4/500 secondo alcuni osservatori, non abbiamo dati certi ma probabilmente erano 28 secondo la questura. Un allibito partecipante che si è visto negare l’accesso “troppa gente” ha raccontato di infinite giravolte fra le varie viuzze prima di venire estromesso.
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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi
E va bene, in piazza San’Oronzo c’erano un po’ di licenziati, senza lavoro, insegnanti deportati in ogni dove dalla “buona” scuola che lanciavano slogan, alcuni truculenti, è vero, però esasperati. Loro non hanno sentito che il referendum si farà. A ottobre no, quando disse che si sarebbe tenuto a ottobre era lo scherzetto di primavera, abbiamo un primo ministro burlone. A novembre forse (dice facendo l'occhiolino alla Boschi). Anzi no, forse a dicembre. Potremmo proporre il 24 sera (dalle 20 alle 24). Però c'è già chi dice, ammiccando, che si voterà in primavera. Insomma stiamo quieti. Prima o dopo si farà. 
In fondo si potranno avere due scenari secondo il primo ministro: se vincerà il SI sarà primavera sempre, saremo tutti belli, ricchi e giovani e ogni giorno sarà Fertility day. Se vincerà il NO cadranno i denti ai diciottenni, ci sarà carestia, ci saranno terremoti anche in zone non sismiche, assisteremo alla desertificazione della pianura padana e forse gli austro ungarici invaderanno la Lombardia e imporranno il burqa ai bambini.
Intanto pioveva (governo ladro). Ed è proseguito a piovere anche il sabato. La domenica mattina un pallido sole ha lasciato il posto ad un temporale che i giornalisti chiamano “bomba d’acqua”, quasi non ci fossero parole più dignitose come “temporale”, “nubifragio” ecc.
                                               


Immediatamente Viale Japigia si è allagato, auto bloccate dal fiume in piena che era diventato il viale, tombini che esplodevano, l’auto dei vigili come da prassi a bloccare il sottovia che nel frattempo si è riempito a tappo. In realtà ogni volta che piove, almeno due pattuglie di vigili sono distaccate a guardare il sottopasso.
Mentre tutto ciò succedeva in TV su raitre, andava in onda l'anteprima di un programma che verrà lanciato prossimamente, Concita Di Gregorio intervista i sindaci di città “minori”. Fra questi Paolo Perrone, il sindaco di Lecce, la battuta che si sente è la seguente: “certo, dopo Lecce immagino il mio impegno ad altri livelli, magari a Roma…” Ecco, un signore maligno che ho sentito mi dice: “o vuole portare a livello nazionale il piano  filobus* per tutti, oppure quello viabilità con auto ovunque eliminando i centri storici, oppure chiederà un sottosegretariato, magari "ai sottopassi autoallaganti”.

Il solito malpensante il mio amico…  

* per i non leccesi: il "piano filobus" a Lecce è stato inventato dalla Poli Bortone (vicesindaco Paolo Perrone all'epoca) ed è costato alla città 21 milioni di euro per mettere enormi quanto inutili filobus sulla circonvallazione, che viaggiano perennemente vuoti, che hanno inondato la città di fili sospesi e pali in acciaio.


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