Fine settimana con il
botto a Lecce. Sotto una pioggia scrosciante e infinita, venerdi sera è
arrivato il Presidente del Consiglio Renzi. Come si addice ai veri leader il
luogo doveva essere un contenitore immenso di sostenitori del buon governo.
Piazza, dirà qualcuno, ebbene no, un teatro. D’altronde la pioggia era tale che
la scelta si è rivelata opportuna. Peccato per gli sbarramenti di polizia,
vigili urbani, carabinieri, guardia di finanza (e probabilmente boys scouts)
che bloccavano ogni accesso al centro dal primo pomeriggio. Sembrava arrivasse
Obama, invece era solo Renzi. Comunque il teatro era gremito, mille spettatori
secondo gli organizzatori, 4/500 secondo alcuni osservatori, non abbiamo dati
certi ma probabilmente erano 28 secondo la questura. Un allibito partecipante
che si è visto negare l’accesso “troppa gente” ha raccontato di infinite
giravolte fra le varie viuzze prima di venire estromesso.
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi |
E va bene, in piazza San’Oronzo
c’erano un po’ di licenziati, senza lavoro, insegnanti deportati in ogni dove
dalla “buona” scuola che lanciavano slogan, alcuni truculenti, è vero, però
esasperati. Loro non hanno sentito che il referendum si farà. A ottobre no, quando disse che si sarebbe tenuto a ottobre era lo scherzetto di primavera, abbiamo un primo ministro burlone. A novembre forse (dice facendo l'occhiolino alla Boschi). Anzi no, forse a dicembre. Potremmo proporre il 24 sera (dalle 20 alle 24). Però c'è già chi dice, ammiccando, che si voterà in primavera. Insomma stiamo quieti. Prima o dopo si farà.
In fondo si potranno avere due scenari secondo il primo ministro: se vincerà il SI sarà primavera sempre, saremo tutti belli, ricchi e giovani e ogni giorno sarà Fertility day. Se vincerà il NO cadranno i denti ai diciottenni, ci sarà carestia, ci saranno terremoti anche in zone non sismiche, assisteremo alla desertificazione della pianura padana e forse gli austro ungarici invaderanno la Lombardia e imporranno il burqa ai bambini.
In fondo si potranno avere due scenari secondo il primo ministro: se vincerà il SI sarà primavera sempre, saremo tutti belli, ricchi e giovani e ogni giorno sarà Fertility day. Se vincerà il NO cadranno i denti ai diciottenni, ci sarà carestia, ci saranno terremoti anche in zone non sismiche, assisteremo alla desertificazione della pianura padana e forse gli austro ungarici invaderanno la Lombardia e imporranno il burqa ai bambini.
Intanto pioveva (governo
ladro). Ed è proseguito a piovere anche il sabato. La domenica mattina un
pallido sole ha lasciato il posto ad un temporale che i giornalisti chiamano “bomba
d’acqua”, quasi non ci fossero parole più dignitose come “temporale”, “nubifragio”
ecc.
Immediatamente Viale
Japigia si è allagato, auto bloccate dal fiume in piena che era diventato il
viale, tombini che esplodevano, l’auto dei vigili come da prassi a bloccare il
sottovia che nel frattempo si è riempito a tappo. In realtà ogni volta che
piove, almeno due pattuglie di vigili sono distaccate a guardare il sottopasso.
Mentre tutto ciò
succedeva in TV su raitre, andava in onda l'anteprima di un programma che verrà
lanciato prossimamente, Concita Di Gregorio intervista i sindaci di città “minori”.
Fra questi Paolo Perrone, il sindaco di
Lecce, la battuta che si sente è la seguente: “certo, dopo Lecce immagino il mio
impegno ad altri livelli, magari a Roma…” Ecco, un signore maligno che ho
sentito mi dice: “o vuole portare a livello nazionale il piano filobus* per
tutti, oppure quello viabilità con auto ovunque eliminando i centri storici,
oppure chiederà un sottosegretariato, magari "ai sottopassi autoallaganti”.
Il solito malpensante il mio amico…
* per i non leccesi: il "piano filobus" a Lecce è stato inventato dalla Poli Bortone (vicesindaco Paolo Perrone all'epoca) ed è costato alla città 21 milioni di euro per mettere enormi quanto inutili filobus sulla circonvallazione, che viaggiano perennemente vuoti, che hanno inondato la città di fili sospesi e pali in acciaio.
* per i non leccesi: il "piano filobus" a Lecce è stato inventato dalla Poli Bortone (vicesindaco Paolo Perrone all'epoca) ed è costato alla città 21 milioni di euro per mettere enormi quanto inutili filobus sulla circonvallazione, che viaggiano perennemente vuoti, che hanno inondato la città di fili sospesi e pali in acciaio.
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