Guardando mare mosso un pomeriggio a Castro. Mentre il vento
(scirocco…scirocco…scirocco) picchia sulla costa proprio di fronte. E meno male
che c’è punta Mucurune che ripara per quel che può e sa fare. Dietro la punta
c’è Zinzulusa, la grotta che si va a vedere, bisogna andarci prima o poi, anche
se sopra hanno costruito una improbabile piscina. Poco oltre c’è Santa Cesarea
con il bar con scritte in ebraico e un’amministrazione che si fa sequestrare un
pezzo di costa perché la maltratta, dicono i giudici che la vogliono scippare
alle persone tutte per farne scalo di pochi (ricchi ricchi ricchi).
A Porto Miggiano ci andavo gli anni passati, era bello farci il bagno, entravi
in una cava ed avevi ombra e sole, sole ed ombra. Non c’era mai troppa gente,
era bello, allora. Ho visto giocare bimbi ed ho parlato con altri non amanti
della sabbia che penetra anche nel cervello. Neppure amano le sdraio e quelli
che ti fanno fare ginnastica in acqua, tutti a tempo, chi sgarra è fuori. Sugli
scogli trovavo salentini che amano il Salento. Poi i cementificatori vinsero la
causa e costruirono una cosa, un crimine contro il buon senso (la legge
consente…. L’amministrazione comunale consente e plaude…) , hanno fatto tre
piscine che guardano il mare, fra i più belli di Puglia. Tutti affacciati a
vedere approdare i ricchi con le loro barcone. Che bello che bello che bello… Mica
come i pezzenti che si tuffano nelle acque blu, noi stiamo nelle piscine e
guarda come ci divertiamo…. Balliamo la lambada tutti assieme, tutti a tempo (chi
sgarra è fuori), noi facciamo notte in discoteca. A fianco delle piscine tristi c’è un
ristorante, ci entrai una volta a guardare. Stupito, attonito, incredulo,
rassegnato. Pareva la casa di un arricchito che compra tutte le cose più
appariscenti per far vedere che è ricco. Il kitch mi pare si chiami. Chi non ha
pochi anni dovrebbe ricordare le FIAT 600 con il coprivolante di pelo finto
leopardo… Ecco, la filosofia è la stessa. Parlavo con un signore che si
apprestava a pescare in quel che rimane di Porto Miggiano, accanto a quella colata di cemento per
arricchiti. Mi diceva che lui si, da moltissimi anni viene lì con la sua canna,
mi diceva che è vero, prima era bello, “ora scavano ovunque e l’amministrazione
comunale plaude”. Plaude e dà concessioni. Sono stato sopra Santa Cesarea, a
vedere le nuove terme. Uno scempio di spreco di denaro pubblico, un altro insulto
al buon senso. Ho visto una piscina coperta immensa abbandonata, ho visto vetri
rotti e infissi (mai utilizzati) deturpati da vandali e dall’incuria e
dall’abbandono. Ho visto il disastro dell’amministrazione pubblica.
A Castro Marina il mare si incazza. Non ha mica torto.
Pensavo, mentre un’onda più alta faceva schiuma sugli
scogli, a cosa si intende per turismo. La mattina ero andato con il FAI a
vedere il convento dei francescani a Lequile. Bello, peccato per quella
meravigliosa tela in chiesa deturpata da qualche sciagurato sedicente restauratore.
Ed ho visto la biblioteca. Cinquecentine, seicentine, tutte sugli scaffali, tutte belle da vedere,
tutte erose da tarli con polverina che scendeva. “Non toccate, sono preziosi”
diceva la guida. “Non tocchiamo, si sfaldano solo a guardarli” sibilavo ad un
amico che era con me. Questa vera ricchezza lasciata allo sfascio del tempo
perché “mancanoisoldiperrestaurare” e dietro punta Mucurune (tristanzuola per
le violenze che vede) non mancano i soldi per deturpare la costa. Ecco, il turismo giusto e bello e sano qual
è? Chi arriva fin qui cerca una piscina o vuole respirare Salento? Ci vogliono far credere che turismi siano
notti tarantate? Mah, saranno anche quelle, con le sagre e tutte le pittule del
mondo, a noi però Porto Miggiano con il suo faro che era solo soletto a
guardare l’Albania nessuno lo ridarà più, a tutti noi. Rimarrà quello scempio
di ristorante finto ricco per ricchi, resteranno improbabili piscine per esporre
culi e tette, e rimarrà l’amarcord del pescatore e di qualche turista che è
venuto qui 10 anni fa, prima che la demenza da cemento prendesse tutti. Certo,
tutto è PIL, anche la droga produce PIL, anche il gioco d’azzardo. I tarli
potrebbero produrne se qualcuno volesse mettere in sicurezza quel che rimane di
quei libri prima che evaporino. E se facessimo creare un po’ di PIL ai
restauratori? Chissà che direbbe il mare
di Castro se potesse parlare, probabilmente se la prenderebbe con
amministratori incapaci di pensare a qualcosa di diverso dal fare cassa con le
strisce blu che fra un po’ mettono anche nei cortili privati.
Mentre in qualche parte di questo Salento così bello quanto maltrattato,
c’è chi pensa a fare poesia, a scrivere libri che non leggeranno certo quelli
delle piscine di Porto Miggiano, loro leggono “Chi” per sapere del gossip, per
capire se quest’anno è meglio il perizoma verde smeraldo e andare senza mutande
perchè fa tanto trandy.
E facciamo poesia allora! A Racale l’altra domenica hanno
letto per le strade, autori e attori leggevano brani di opere d’altri autori. E
c’era gente nonostante il freddo pungente, c’era voglia di ascoltare poesia. A
Lecce, nel corso, c’è il signore che suona il suo pianoforte piccino picciò che
fa da sottofondo ai tuoi passi, li candenza. Poi c’è il ragazzo con il cane che
ti chiede pochi centesimi. Lui nelle piscine non ci va, preferisce il mare. Mi
piace trovare lui a fianco, facendo un bagno fra onde e schiuma. Tornando da
Castro notavo come funzioni in questi luoghi la raccolta differenziata (altro
che a Lecce che per trovare un cassonetto per la plastica devi viaggiare un bel
po’), qui raccolgono porta a porta. Ebbene si, nonostante questo ogni piazzola
di sosta è colma di rifiuti abbandonati. Chi abbandona sacchetti non va al
mare, va nelle piscine da dove vede il mare là sotto e dice “che bello il
panorama da qui, noi ricchi siamo fatti così, guardiamo là sotto quelli che annaspano.
E non hanno neppure un tatuaggio sulle chiappe, che pena”.
Bene, piano piano, quando la neve si scioglie, i detriti rimangono a vista. Ora spiega/ spiegate a me ed a tutti quelli che leggono perchè le piscine di Santa Cesarea Terme ti/vi fanno tanto schifo e quelle di Castro, a solo 1 m dal mare ed a ridosso del più importante sito Speleo/archeologico Salentino ti/vi fanno quasi tenerezza. Perchè quello di Santa Cesarea Terme lo chiami/chiamate cemento e quello di Castro alle spalle del molo,passarella per bagnanti di m 220 x 10 x 4, con annessi migliaia di frangiflutti a vista sono "semplici scogli" ? Ma la vostra è una denuncia sincera o piuttosto un maldestro tentativo di sputtanare una località in favore di altre?
RispondiEliminaIl lettore (anonimo per carità, firmarsi è peccato e poi si rischia di essere riconosciuti) che pubblico per mostrare quanto a volte si voglia leggere solo alcune parole di uno scritto e tralasciare la altre, dice che le piscine di Castro mi fanno tenerezza. Vabbè, per chi vuole basta leggere. Non ho (ancora) parlato del molo di Castro solo perchè lo farò quando, se e come lo riterrò opportuno. Per quant origuarda Porto Miggiano ribadisco che si tratta della più oscena speculazione edilizia su quel pezzo di costa. Ovviamente è un punto di vista supportato da alcune migliaia di persone. Certo, ci saranno alcune migliaia di altre persone che pensano diversamente e il TAR ha dato loro ragione. Rimane irrisolto il problema del paesaggio, del turismo sostenibile e delal cementificazione delle coste, da Porto Selvaggio in poi. Questo è quanto, per chi vuole commentare è gradita la firma, grazie.
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